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Scena del crimine

 
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Erano le 11:54 del pomeriggio.

Dove diavolo era John?

Doveva incontrarmi fuori all’hotel un’ora fa, quindi penso che sia bloccato nel traffico o qualcosa del genere. Stavo diventando impaziente, stava ritardando troppo. Sono andato fuori per chiamarlo, sotto la pioggia, continuamente guardando in entrambe le direzioni. Finalmente qualcuno ha risposto. Ma non era John.

“Pronto?” Ho risposto

“Questa è la Polizia dello Yorkshire. Sta parlando James Hartman. Posso chiedere chi sei?

“Hem…ciao” Ho esitato, non era la risposta che mi sarei aspettato. “Sono un amico di John, Matt Rogers. Dovevo incontrarlo all’hotel Southgate alle undici di pomeriggio. Qual è il problema?”

“Mr. Rogers, mi dispiace molto di informarti che il tuo amico John Grahams è stato assassinato.”

“Assassinato? Diamine”

“Sfortunatamente, sembra che sia successo proprio ora. Siamo molto dispiaciuti”

Ero così scioccato che facevo fatica a parlare.

“Hem…quindi…dove siete ora?”

“Siamo dietro il l’Harington Pub nel centro della città.”

“Ok, va bene, conosco quel posto. Grazie, sarò lì entro dieci minuti.”

Arrivai sul posto, e la polizia sciamava intorno al posto come uno sciame di api. Non c’era una spiegazione per la quale potevo dire il perché o come è stato assassinato. Ho parlato con Hartman, il quale ha confermato che ora ero un sospettato. Non ero arrabbiato, come mi sarei aspettato, solamente terrificato. Quella era una persona con cui ho parlato tre ore fa, e ora sdraiato per terra, morto.

“C’è nessuno che dovremmo informare?” Domandò Hartman. Pensai per qualche secondo.

“Penso che la sua famiglia apprezzerà saperlo,” Dissi “Posso chiamarla, ho i loro numeri.”

“Si. Forse è meglio che gliene parli.

Annuii, presi il telefono cercando il numero.

“Hey, Jack!”

“Ciao Mike, come va?” Domandò il fratello di John, Jack. Era il primo dei parenti di John sulla mia rubrica.

“Uh, ho delle cattive notizie da darti amico.”

“Oh… Cosa?”

“Riguarda John”, singhiozzai.

“Cosa ha fatto ora?”

“Beh, per farla breve, è stato assassinato.”

Si fermò per un po’. Potevo sentire la rabbia, la frustrazione, la pena che provava.

“MA CHE CAZZO, MIKE? Ch-come? Da chi? Cos-che cazzo?

“Si, mi dispiace amico.”

“Chi diavolo l’ha fatto?”

“Onestamente non lo so. Quel che so è che io sono un sospettato e probabilmente lo sarai anche tu. Faresti meglio a portare il tuo culo qui in fretta.”

Si fermò di nuovo.

“Mike… mi stai prendendo per il culo?

“No! Te lo sto dicendo, è vero!”

“Non pensare che è una specie di gioco, Mike. Se ti stai facendo una risata, ti ucciderò.”

“Ti ho detto di no! Davvero, pensi che scherzerei su un fatto del genere? C’è la polizia qui!”

“Beh non lo so” Diventò lentamente più calmo. “Sembri un po’ sospettoso. In più, l’hai già fatto tempo fa”

“Si, ma non era, no-“

Ero arrabbiato. Ma avevo un idea. Attaccai e oltrepassai la folla di detective e poliziotti, che stavano imbrattando l’aera di nastro giallo. Mi avvicinai, zoommai con la fotocamera del mio telefono e misi la visione notturna. La fioca luce in fondo avvolgeva il corpo morto di John. Scattai una foto, poi ingrandii al massimo e ne feci un’altra.

Il sangue copriva tutta la vista. Un grande cerotto insanguinato vi era sotto il cadavere, che aveva un coltello nello stomaco.

Così gliele mandai, mettendo una didascalia sulla prima: “JACK NON E’ UNO SCHERZO”, ed un’altra sulla seconda: “TUO FRATELLO E’ STATO ASSASSINATO”. Ammetto che non è stata la migliore cosa da vare in quelle circostanze, ma avevo bisogno che lui fosse qui alla svelta. Era una cosa seria.

10_04_2015
NON E’ UNO SCHERZO JACK
YOUR_BROTHER_HAS_BEEN_MURDERED
TUO FRATELLO E’ STATO ASSASSINATO!

Il mio telefono squillò, era Jack. Risposi:

“Quindi ora mi credi?” Domandai.

“Mike, so chi p stato”, ansimò, in tono piuttosto preso dal panico.

“Cosa? Come?”

“E’ stato Adam. Ah, merda, ora ricordo. Deve essere stato Adam. Ho guardato la foto. Sta indossando un giacchetto di pelle, giusto?

Sembrava troppo sicuro.

“Si” Risposi

“Bene, Adam diede a lui quel giacchetto due giorni fa, e… ricordi?”

“No” Risposi. “Non me lo ricordo”

“Cosa? Non te lo ricordi? Stavamo a casa tua!”

“Si, ma ancora non mi ricordo che Adam diede qualcosa a John”

“Ah, amico, fai schifo. Te lo spiegherò dopo”

“Si, non ho capito. Qualsiasi cosa vuoi dire, vieni qui velocemente e dillo alla polizia”

Okay, sarò lì entro cinque minuti. Devo prima dirlo a mamma e a papà”

Attaccai e chiusi gli occhi. Sembrerebbe sicuro che Adam l’avesse ucciso, la sua spiegazione non ha alcun senso. Anche se Adam avesse dato a John il giacchetto di pelle, come potrebbe essere lui l’assassino? Inoltre, Adam non sembrava il tipo di persona che ucciderebbe qualcuno. Ma c’era qualcosa che lo rendeva sicuro di ciò.

La moto di Jack accostò dietro l’angolo. Lui scese e si tolse il casco. Gli camminai incontro. Mi venne vicino, gridando:

“Adam…il giacchetto! Deve essere stato Adam! Le foto!”

“Le foto?”

“Il giacchetto!” vide un gruppo di poliziotti, segnalandomi di andare da loro. Tirai fuori il mio cellulare per guardare le foto che mandai a Jack. Il giacchetto di pelle sembrava promittente, ma cosa significava? Provai a guardare ancora più da vicino, ma non riuscii a connettere i due fatti.

Mentre si allontanava, ricordai qualcosa della nostra conversazione che mi congelò, rimanendo immobile dal terrore. E qualcosa che non avevo detto che catturò la mia attenzione.

Tutto il discorso di Adam era solo una distrazione. Le foto non significavano nulla.

Realizzai che non gli avevo mai detto dove fosse la scena del crimine.


Questa storia è stata tradotta da me, la fonte (In inglese) è QUI


 

 

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