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1999

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

“L’anno è il millenovecentonovantanove.”330

Questa frase mi riporta indietro al periodo in cui frequentavo la scuola materna, all’età di 5 anni, quando leggevamo ad alta voce la data scritta alla lavagna ogni singolo giorno. L’anno 1999 è come una macchia nella mia memoria, un ricordo che non andrà mai via, non importa quanto io provi a dimenticarlo. Il 1999 fu l’anno in cui persi il mio primo dentino e salii per la prima volta su un aereo, ma fu anche segnato dalla precoce perdita della mia innocenza di bambino.

La storia di questo ricordo che si rifiuta di essere rimosso iniziò con una nuova (o vecchia) TV. All’epoca, i Pokémon erano l’ultima moda diffusasi a scuola. Tutti quanti collezionavano giochi, carte e adesivi dei Pokémon, e cosa più importante di tutte, tutti quanti guardavano alla TV il cartone animato che li aveva resi famosi. Ovviamente lo facevo anche io, e ogni pomeriggio, al ritorno da scuola, mi attaccavo alla televisione in attesa che, alle 5, iniziasse un nuovo episodio. L’unico problema era che mio padre voleva guardare il notiziario delle 5:30, e gli episodi dei Pokémon venivano mandati in onda due alla volta uno dopo l’altro, perciò ogni giorno ero costretto a perdermene uno, e mi lamentavo spesso della cosa. Mio padre si stancò di sentire le mie lagne, e decise di comprare un’altra TV.

La mise nella mia stanza, ma sfortunatamente si trattava solo di un piccolo e vecchio modello a tubi catodici, con addirittura un’antenna da interni a due punte attaccata alla parte superiore. Inoltre, c’erano solo 20 canali disponibili, e tra questi non c’era quello su cui venivano trasmessi i Pokémon. Ricordo che ero talmente tanto felice di avere una televisione solo per me che non diedi importanza a tutto questo. Dopo aver girato tutti i canali conclusi che mi interessava solo il secondo (TVO kids), perciò lo guardai per un po’. Passò qualche mese prima che scoprissi il ventunesimo canale. Era un giorno di aprile, e stavo cambiando velocemente canale per vedere se qualcuno stesse trasmettendo i Pokémon. Premetti 21 sul telecomando nella speranza che ce ne fossero di nuovi, e con mia grande sorpresa la mia speranza divenne realtà. Anche mio padre fu sorpreso, ma mi lasciò guardare il canale appena scoperto perché sembrava che mandasse in onda programmi per bambini. Si chiamava Caledon Local 21, e più tardi scoprii che l’emittente televisiva che lo trasmetteva si trovava proprio a Caledon, nell’Ontario, una città molto vicina alla mia.

I programmi che venivano mandati in onda su Caledon Local 21 sembravano malfatti, e non capivo cosa stesse accadendo in essi per la metà del tempo che passavo a guardare quel canale. Quando crebbi, ogni volta che pensavo a quegli show, realizzavo sempre di più quanto disastrati fossero, e mi chiedevo “Cosa cazzo guardavo su quel canale?”. La seguente è una lista di programmi e episodi di serie che ricordo di aver guardato su Caledon Local 21, mi disturba pensare a come io riesca a ricordare certi dettagli, ma ho ipotizzato che cose del genere, una volta viste, rimangano nella mente per un po’. C’erano solo tre programmi che riuscivo a guardare sul canale, forse perché esso era operativo nel breve lasso di tempo che va dalle quattro alle nove del pomeriggio.

Aprile, 1999

Booby – episodio 6, “Insieme”: ricordo che Booby era un semplice programma nel quale i personaggi che agivano erano delle mani, niente pupazzi o altro, solo mani. Il personaggio principale era una mano di nome Booby, che si trovava a dover affrontare una situazione diversa ad ogni puntata. Il programma durava solo 5 minuti, sembrava essere stato girato davanti a un muro decadente con macchie d’umidità, e le mani si muovevano su di un tavolo con una tovaglia rossa (sicuramente il budget dello show era molto basso). Questo fu il primo episodio che guardai. Esso iniziava con Booby che tentava di far uscire del ketchup da una bottiglia. Il programma mostrava la mano che percuoteva il fondo del contenitore per almeno tre minuti. Poi, arrivava finalmente un’altra mano, guardava Booby e diceva “Insieme”. Iniziava poi a colpire anche lei la bottiglia, fino a quando, finalmente, del ketchup non schizzava fuori dal contenitore per andare poi a finire sul tavolo (ricordo di aver ridacchiato un po’ durante questa scena). Poi Booby fissava il disastro combinato dal ketchup per qualche secondo, prima di girarsi verso la telecamera che zoommava lentamente su di lui.

Lo scantinato di Mr. Bear – episodio 12: sarebbe un titolo piuttosto sospetto al giorno d’oggi. Questo programma mostrava un tizio in un costume da orso che riceveva ogni giorno un ospite diverso (era sempre un bambino). Era girato con una videocamera (neanche buona). La polizia mi ha fatto un sacco di domande su questo programma. L’episodio iniziava con Mr. Bear seduto ad un tavolo che giocava a dama da solo (non lo riconobbi all’inizio, ma era lo stesso tavolo usato in Booby). Rimase seduto lì a giocare per un po’, finché non bussarono alla porta. La videocamera allora si girò verso la porta, mentre bussavano di nuovo. Mr. Bear salì le scale ed aprì la porta, trovandosi davanti a due bambini piccoli. Un bambino aveva più o meno la mia età, mentre la bambina aveva circa 8 anni.

Dopo essersi messo a ballare per la felicità, Mr. Bear iniziò a parlare con i due bambini, ma ricordo di non esser riuscito a sentire bene ciò che si dicevano. Poi li fece entrare nello scantinato, che era piuttosto buio, illuminato debolmente da una piccola lampada ad olio sul tavolo. Di cosa successe dopo ricordo solo lui che cantava una canzone che non riuscii a sentire bene (probabilmente a causa di quella grande maschera da orso). L’episodio finì con loro che giocavano a nascondino: i bambini si nascondevano in un armadio e Mr. Bear contava.

Maggio 1999

Minestra e Cucchiaio: credo che questo non fosse nemmeno un programma, penso fosse più qualcosa come uno speciale. Quello che so è che smisi di guardare Caledon Local 21 per un po’ perché quel programma mi sembrava troppo stupido; inoltre avevano iniziato a trasmettere i Pokémon dalle 4:30 alle 5:00. Comunque, non ricordo molto di quel programma: c’erano un barattolo di minestra ed un cucchiaio legati con una corda che oscillavano avanti e indietro, come se qualcuno li tenesse e poi li facesse dondolare davanti alla videocamera. La cosa interessante è che era girato in uno scantinato, che sembrava lo stesso de Lo Scantinato di Mr. Bear. Come ho detto, non ricordo molto, l’unica cosa che ricordo bene è la fine. Il tutto durò un’ora e mezza, con cose che trovavo stupide, come il cucchiaio che inseguiva la minestra cercando di “mangiarla”. Il finale mostrava 7 bambini seduti ad un tavolo (di nuovo, lo stesso di Booby), ciascuno con una ciotola di minestra davanti a loro. Stavano seduti lì a guardare la telecamera, ma avevano dei volti confusi, quasi spaventati. Poi il cameraman prese il barattolo di minestra e disse “Cuuuuuuucchiai pronti?”. E finì lì.

Luglio, 1999

Questo è Mr. Bear.
Era estate, e non guardavo Caledon 21 da un bel po’. Finché un giorno, quando ero andato a dormire a casa di un amico, decisi di darci di nuovo un’occhiata. Il mio amico aveva ricevuto una TV per il suo sesto compleanno, quindi rimanemmo svegli fino a tardi (per noi, alle 9:30 era tardi) a guardare la televisione. In quel momento mi ricordai di Caledon 21 e gliene parlai. Decidemmo di vedere se lo stavano trasmettendo, e con nostra sorpresa era così (dovevano aver cambiato l’orario di trasmissione).

Lo Scantinato di Mr. Bear – episodio 23: questo episodio fu divertente per me ed il mio amico, soprattutto perché in esso vennero dette delle parolacce. Ad ogni modo, quando ora ripenso a quell’episodio, realizzo che era davvero successo qualcosa di brutto quando era stato filmato. Iniziava con un’inquadratura verticale di Mr. Bear che saliva le scale che conducevano alla porta dello scantinato. Lo schermo si oscurò per circa un secondo, per poi riaccendersi con una dissolvenza, di nuovo in verticale, inquadrando frontalmente Mr. Bear. C’era anche un altro bambino che parlava con lui, che però sembrava avere undici o dodici anni.

I due parlarono per un po’ ma non riuscii a sentire quello che si dicevano (di nuovo a causa della videocamera scadente), fino a quando il bambino non iniziò ad alzare la voce. Diceva che era tardi e che sua sorella doveva andare a casa, e si potevano anche sentire altre voci in sottofondo. Ricordo che allora Mr. Bear disse chiaramente “Vattene fuori di qui, cazzo, non sei invitato” con una voce profonda smorzata dalla maschera da orso. Ricordo anche che io ed il mio amico, udita la parolaccia proibita che iniziava con la c, ci guardammo l’un l’altro e scoppiammo a ridere, ma poi l’episodio iniziò a diventare più strano. Il bambino si mise a salire le scale, prima di girarsi e dire che sarebbe andato a chiamare la polizia. Mr. Bear corse allora verso il bambino, che iniziò ad urlare e a correre. La scena venne poi tagliata, e l’episodio finì così. Il canale cominciò poco dopo a trasmettere in statico.
Booby – episodio 42, “Giocando con le forbici”: era un pomeriggio piovoso, e mi stavo annoiando, quindi decisi di guardare il canale 21. Quando misi su Caledon stava appena finendo un programma che riguardava un bambino seduto su di una poltrona, però non ricordo in particolare cosa stesse succedendo. Per quanto riguarda l’episodio di Booby, ricordo che quando lo guardai per la prima volta pensai che fosse per teenagers, perché in esso si vedeva del sangue e le scene erano disgustose. Quando la polizia mi disse tutto, seppi a chi apparteneva quel sangue. L’episodio mostrava Booby ed un’altra mano con un nastro intorno al dito mignolo (la fidanzata di Booby). Booby aveva delle forbici, e saltellava avanti e indietro, mentre la sua fidanzata gli gironzolava lentamente intorno senza meta.

Un’altra mano entrò poi in scena, però era più piccola e veniva strattonata violentemente di qua e di là, come se qualcuno da sotto al tavolo la stesse muovendo forzatamente (più tardi scoprii che era proprio così). “Le forbici sono molto pericolose bambini, quindi maneggiatele con cautela” disse Booby rivolto alla videocamera. Mi accorsi che riuscivo a sentire degli urli soffocati, ma non riuscivo a capire da dove provenissero, a causa della cattiva qualità dell’audio.

La fidanzata di Booby afferrò la mano più piccola che continuava a dimenarsi, e Booby le si avvicinò con le forbici. Iniziò con il pollice, aprì le forbici e le richiuse intorno al dito, tagliandone la carne. Il sangue iniziò a colare, e gli urli soffocati divennero più forti. Il bambino di 5 anni che ero allora era profondamente disgustato. Ricordo di aver pensato che forse Booby era uno show fatto per i teenagers o comunque per ragazzi più grandi di me. Mentre facevo queste considerazioni, Booby stringeva sempre più la presa sulle forbici. Le lame arrivarono all’osso, e si udì un orribile schiocco. Fu allora che spensi la televisione. Non ne parlai mai con mio padre, perché avevo paura che ponesse dei limiti all’utilizzo della mia televisione.

Agosto, 1999

Dopo quell’episodio di Booby, non volli guardare Caledon 21 per un po’. Durante il mese di Agosto, però, crebbe in me la curiosità di vedere altri episodi de Lo Scantinato di Mr. Bear per alcune ragioni. L’ultimo episodio di Mr. Bear che avevo visto era strano, e in esso venivano dette delle parolacce, cosa che mi aveva anche fatto pensare che quel programma fosse per teenagers. Tuttavia, decisi di guardare Caledon 21 mentre mio padre era occupato.

Lo Scantinato di Mr. Bear – episodio 28: apparentemente, questo episodio di Mr. Bear venne mandato in onda per l’intero mese di Agosto. È stato studiato molto dalla polizia. All’inizio dell’episodio, Mr. Bear era seduto su di una sedia e parlava ai telespettatori. Diceva: “Ciao bambini! Volete visitare il mio scantinato? Per farlo, scrivetemi una lettera a questo indirizzo!”. Appariva poi una schermata bianca con una scritta in sovrimpressione fatta di lettere di colore diverso l’una dall’altra, che rimaneva fino alla fine dell’episodio.

La scritta era un indirizzo. E indovinate cosa feci? Mandai una lettera a Mr. Bear, o a quel bastardo malato che lo impersonava. Lo feci più che altro per curiosità, e mio padre fu d’accordo perché pensava che Mr. Bear fosse un innocuo programma per bambini, anche perché non aveva mai visto niente di quello che veniva mandato in onda su Caledon 21. Scrissi quindi una letterina con la migliore calligrafia di cui ero capace. Ricordo di aver parlato in essa solamente di quanto desideravo incontrare Mr. Bear, e ricordo di aver chiesto se anche Booby viveva nello scantinato. Mio padre la spedì all’indirizzo di cui aveva parlato Mr. Bear nell’episodio (che per qualche ragione era stato mandato in onda per tutta la giornata).

Passò circa una settimana prima che ottenessimo una risposta, della quale fui sorpreso. Conservo ancora quella lettera, che ricevetti il 15 Agosto 1999. Questo è quanto vi era scritto:

“Caro Elliot, ti ringrazio davvero tanto per la tua lettera, mi piacerebbe tantissimo riceverti nella mia cantina! Qui noi giochiamo, guardiamo film e andiamo a campeggio nel bosco! E sì, anche Booby vive qui, lui è un mio buon amico! Puoi raggiungermi al (la polizia ha tagliato l’indirizzo) a Caledon, Ontario, CA. Non vedo l’ora di divertirmi insieme a te! Con affetto, Mr. Bear”

Io non riesco a credere che mio padre non abbia mai trovato losco tutto ciò, perché lui mi portò davvero a quell’indirizzo. E fu allora che venne coinvolta la polizia, e iniziarono quelle domande senza fine, e quelle immagini di bambini terrificati, e il bosco… Pensare a tutto ciò mi riporta a una domanda, perché sto scrivendo questo blog? Ebbene, quello psicopatico ed i suoi amici fecero cose terribili in quella casa, e ora sembra che lui stia cercando di rimettersi in contatto con me, il caso è stato riaperto dalla polizia. Tutto questo mi ha riportato al 1999, sono passati dieci anni, eppure sta accadendo di nuovo.

[Update] – 09/21/11  Avete continuato a scrivermi chiedendomi cosa accadde esattamente nel 1999; andrò subito al dunque. Lo scopo di quegli strani programmi era di attirare i bambini alla casa di Mr. Bear, e cosa fece scandalizzò l’intera città. Mio padre mi portò davvero a Caledon seguendo le indicazioni sulla lettera. La casa era in periferia, in aperta campagna. La ricordo ancora. Sembrava una vecchia fattoria del ‘900. Le finestre erano tutte sbarrate e la casa era in rovina. Mentre ci avvicinavamo, ricordo che mio padre continuava a controllare l’indirizzo, guardando incredulo l’edificio. Poi la porta si aprì.

Mi aspettavo ci fosse Mr. Bear, ma rimasi sorpreso di vedere un poliziotto spuntare tra i cigolii della porta. Il poliziotto iniziò a parlare con mio padre e io chiesi subito se ci fosse Mr. Bear nella casa. Il poliziotto fece una leggera smorfia e mormorò “Oh Dio” o qualcosa del genere, poi iniziò a parlare piano con mio padre, così che io non potessi sentire, ma mio padre mi disse comunque di andare in macchina. E poi andammo a casa. Mio padre stette in silenzio per tutto il viaggio. Sentivo che era successo qualcosa di strano. Mio padre non mi disse cosa successe per un po’, ma comunque io me n’ero dimenticato. Canale 21 non fu più trasmesso, e quando cercai di parlarne con mio padre ne negò l’esistenza. Credo di aver avuto 13 anni quando scoprii la verità.

Mi ricordai di Canale 21 un giorno e chiesi informazioni a mio padre. Immagino decise di dirmi la verità, finalmente. Caledon Local 21 era un programma TV locale che andò in onda dall’ottobre del 1997 all’agosto 1999 nella provincia dell’Ontario. L’intero programma veniva girato in una casa a Caledon (quella che visitai) e diretto da un uomo che non conosceva nessuno in città. Il canale era visibile solo dai televisori più vecchi, perché il segnale era captato solo dalle vecchie antenne (a frequenza minore). Quell’uomo creò tutti i programmi del canale, che erano solo per bambini. Booby era la sua mano, Mr. Bear era lui e sempre lui era il misterioso cameraman e la ragione per cui creò il canale era peggiore di quanto pensai inizialmente. Come avrete già capito, rapiva i bambini e li teneva nel suo scantinato. Ma mentre la maggior parte delle persone pensava che fosse un pedofilo, in realtà voleva usare i bambini per un altro scopo. L’uomo era fuggito la notte prima del giorno in cui arrivai, la notte prima che la polizia iniziasse ad investigare. Non ero l’unico a guardare quel canale.

[Update] – 11/09/11 

Vi chiedo scusa per non aver risposto alle vostre domande per tanto tempo, non ho controllato la mia casella di posta elettronica per un po’. Ad ogni modo, lasciate che io faccia finalmente chiarezza su quello che so. Tornando indietro ad Ottobre, volevo informarvi del fatto che ho visitato la casa che era precedentemente di proprietà dell’uomo che gestiva Caledon 21. Ora ci vivono due donne, che hanno messo su un asilo nido nella struttura…l’ironia della sorte. Ora risponderò alle domande che mi avete inviato tramite email:

Q: Conosci altre persone che guardavano Caledon 21 Local? A: Posso dire che altre persone lo guardavano sicuramente, compresi quei bambini che si vedevano nello show di Mr. Bear. Dopo aver fatto alcune ricerche su Google, ho trovato sul forum Neoseeker delle discussioni nelle quali alcune persone parlavano degli show di Caledon 21 Local. Discutevano di show per bambini che avevo visto anche io, ma anche di altri programmi che non avevo mai guardato. Un utente che si chiamava iamreallife sembrava conoscere ogni show che era stato mandato in onda su Caledon 21 Local. Eccone due che non avevo mai sentito prima: L’Angelo Caduto e la Vita: iamreallife lo descriveva come un discretamente noioso programma in cui un ragazzo divagava di fronte alla telecamera su come dobbiamo compiacere Satana e placarlo prima che sia troppo tardi. Dipingere con l’anima: iamreallife e un altro utente di nome Sigy92 ne parlavano descrivendolo come uno show simile al film “Il mistero della strega di Blair”, perché in esso venivano mostrate delle riprese fatte da un cameraman che gironzolava per una foresta di notte, senza fare nulla di particolarmente interessante. Cercherò di nuovo quella discussione e vedrò se posso mette il link a vostra disposizione.

Q: Dov’è Mr. Bear, o il ragazzo che indossava il suo costume? A:: Se lo avessi saputo, lo avrei scritto prima. Non ho idea di dove sia, non so se è vivo o morto (spero la seconda delle due). La prossima volta che incontrerò l’amico di mio padre glielo domanderò, magari otterrò una risposta più precisa.

Q: Cosa ha fatto Mr. Bear a quei bambini? A: Questa è decisamente la domanda che mi è stata fatta più volte. La risposta a questa domanda l’ho avuta in Ottobre, tramite un amico di mio padre che è un ufficiale della polizia di Caledon in pensione. Apparentemente, l’uomo che impersonava Mr. Bear portava i bambini fuori dalla casa, nella foresta lì vicino. La polizia non sa esattamente cosa fece loro lì, ma sono stati ritrovati 16 corpi carbonizzati di bambini di un età compresa tra i 4 ed i 13 anni in un fosso largo e lungo 15 piedi nel profondo della foresta. L’amico di mio padre non è voluto scendere nei dettagli, ma lo vedrò il prossimo martedì, e proverò a estorcergli più informazioni.

Questo è tutto quello che so, per ora. Grazie per l’interesse che mi dimostrate di avere per il mio blog, cercherò di raccogliere più informazioni possibili per il prossimo post. In realtà, sono sempre stato piuttosto interessato anch’io a questa vicenda. Dovrebbe essere un mio diritto sapere cosa diavolo è successo in quella foresta.

[Update] – 02/01/12 Mi dispiace non aver postato nulla per un po’, ma ho praticamente smesso di interessarmi al blog da quando sono arrivato ad un punto morto nella ricerca di informazioni circa l’identità del proprietario di Caledon Local 21. Comunque, qualche settimana fa, miracolo! Inaspettatamente, sono riuscito a trovare delle risposte dal padre di un bambino a cui facevo da babysitter. Vive dall’altra parte della strada dove abito, e facevo da babysitter ai suoi figli quando erano più piccoli; è disoccupato. Viveva nei boschi fuori Caledon ed ha assistito alle attività del proprietario del canale. Si chiama Anthony Pollo. Quando viveva nel suo piccolo bungalow fuori dai boschi, ci si avventurava spesso per farsi una canna o due prima di ritornare al suo lavoro (era un artigiano). Mi ha detto che gli capitava di sentire voci di bambini dal profondo del bosco oltre ad una luce distante. Mi ha detto che questi eventi iniziarono nel tardo 1997 (nota: è più o meno quando Caledon Local 21 iniziò a trasmettere). A quanto pare, si seccò di questi sporadici avvenimenti ed andò proprio ad investigare. Poi mi ha descritto tutta la scena che si trovò di fronte. C’era un gruppo di bambini (da 13 a 17) dai 5 ai 12 anni raccolti intorno ad un grande focolare. Con loro c’era un solo adulto. Pollo si avvicinò per parlargli (notando il suo aspetto trasandato, da drogato, e il suo continuo contorcersi) e gli chiese cosa stesse facendo nella foresta con i bambini. L’uomo disse che erano in campeggio, cosa che facevano spesso. Pollo, non sospettando nulla (Caledon ha uno dei tassi di criminalità inferiori in Canada) se ne andò, dicendogli solamente di non fare tanto rumore. Si è fermato un attimo e poi mi ha detto che non furono più silenziosi, anzi qualche volta ha sentito i bambini cantilenare ad alta voce in una lingua che non conosceva. Non si è preso la briga di parlare di nuovo con l’uomo, dato che si sarebbe trasferito di lì a poco.

Gli ho detto che quell’uomo era probabilmente il proprietario di Caledon Local 21, ma secondo lui non era così, dato che aveva sentito da molti altri abitanti della zona che stava per trasferirsi a Pickering. Quindi, ecco cosa so ora: • L’uomo portava spesso i bambini nel bosco “in campeggio” • Il focolare che mi ha descritto Pollo potrebbe essere la fossa in cui sono stati trovati i corpi dei bambini • I bambini visti da Pollo sono probabilmente quelli trovati morti • L’uomo si è trasferito in una città chiamata Pickering (una piccola cittadina ad est di Toronto). Ne parlerò con l’amico di mio padre (l’ex poliziotto) per vedere se tutto questo corrisponde con ciò che la polizia sa a proposito dell’uomo. Voglio anche vedere se sa altro su ciò che veniva trasmesso su Caledon Local 21.

[Update] – 3/20/12 

Buone notizie, ragazzi. Ho parlato con l’amico di mio padre, e lui mi ha rivelato un sacco di informazioni. Per prima cosa gli ho chiesto se la polizia avesse mai scoperto qualcosa sull’uomo che gestiva Caledon 21 Local, e lui mi ha detto che hanno seguito gli stessi indizi per anni, e non hanno mai trovato un sospettato. Ad ogni modo, la polizia regionale del Peel possiede alcuni dei nastri magnetici ritrovati nella casa da cui Caledon 21 Local veniva mandato in onda, e poi mi ha portato alla stazione per mostrarmene alcuni. Credo di non aver ancora detto molto al riguardo dell’amico di mio padre, si chiama Mitchell Wilson ed è un uomo simpatico, che sembra comprendere la mia sete di informazioni su quello che accadde in quella casa nei tardi anni ’90. Lui pensa che mio padre abbia sbagliato a non parlarmene per così tanto tempo. Mi ha portato alla stazione di polizia sulla Davis road (per chi non lo sapesse è la più grande stazione di polizia di Caledon, e una delle più grandi nell’intera regione del Peel). Ogni stazione della regione possiede alcuni nastri magnetici, quella sulla Davis ne ha 3. Le ho guardate tutte e tre. Per ovvie ragioni, non mi è stato consentito di portare a casa mia nessuno dei 3 nastri.

Booby – episodio 2, “Gli amici sono come fiori”: questo è uno dei primi episodi di Booby. La qualità del video era peggiore del solito (forse venne girato con una videocamera ancora più vecchia), ma l’episodio era stato girato nel solito posto in cui erano ambientati anche gli altri episodi di Booby. L’ho riconosciuto all’istante. La puntata iniziava con Booby che ondeggiava avanti e indietro davanti alla telecamera. Dopo pochi secondi entrava in scena anche un’altra mano, molto più piccola, che sembrava appartenere ad un bambino.

La mano più piccola iniziava subito a saltellare con entusiasmo, prima di raggiungere Booby e unire le sue dita insieme per “baciarlo”. Dopo pochi secondi Booby afferrava la mano più piccola e la stringeva forte. Continuava a stringerla per almeno dieci minuti, poi la videocamera faceva una panoramica e le due mani uscivano di scena. La panoramica continuava fino a quando la videocamera non inquadrava una margherita appassita. La videocamera zoommava sul fiore, e quando si fermava si riusciva a udire una voce di bambina fuoricampo, che diceva “Gli amici sono come fiori nel giardino della vita.”. L’episodio finiva così.

Dipingere con l’anima – episodio 10, “Spazzatura buttata via”: Dipingere con l’anima era uno degli show di cui parlavano iamreallife e sigy92 su Neoseeker. L’ho detto alla polizia, e loro mi hanno detto che 12 episodi di questo programma vennero mandati in onda su Caledon 21 tra il 5 Dicembre 1997 e l’8 Gennaio 1998.

Esattamente come iamreallife e sigy92 lo avevano descritto, l’episodio si apriva con le scene riprese da un cameraman che girovagava in una foresta. Sembrava che le riprese fossero state fatte di sera, perché pareva che il sole stesse tramontando. Il cameraman camminava lungo un sentiero fino a raggiungere una zona in cui c’era un sacco di immondizia buttata tra le foglie.

La camera riprendeva cartacce, bottiglie, sacchetti e scatole, stando attenta a soffermarsi su ognuno di questi rifiuti per almeno due secondi. Si fermava poi in un punto, mentre una voce fuori campo iniziava a parlare. Ricordo che era una voce molto timida e tranquilla, e credo di averla sentita in qualche altro programma di Caledon 21 Local. Riuscivo a malapena ad udire ciò che stava dicendo, ma comprendevo che stava principalmente parlando di quanto gli umani siano spazzatura, e di qualcos’altro che aveva a che fare con l’ottenere la salvezza per noi stessi eliminando l’immondizia (noi). So che in fin dei conti suonava molto stupido, ma udire quelle parole mi fece provare comunque una sensazione di terrore… voglio dire, quella foresta era probabilmente il posto in cui erano stati ritrovati i corpi, no?

La cantina di Mr. Bear – episodio 25: quando l’ufficiale di polizia è entrato nella stanza con il nastro di questo episodio, mi sono lasciato scappare un “oh merda” e ho ridacchiato a voce un po’ troppo alta. Ovviamente ho avuto addosso gli sguardi dei presenti, ma Wilson ha parlato loro della mia piccola esperienza con Mr. Bear, e di come ancora conservo quella lettera che mi ha mandato. Come negli episodi precedenti in questo episodio il protagonista era un uomo che indossava un costume da orso mascotte.

L’episodio iniziava con Mr. Bear che camminava saltellando verso il tavolo con la tovaglia rossa, mentre teneva una bottiglia di succo d’arancia tra le mani (o zampe?). Sul tavolo erano disposti sedici bicchierini e una bottiglia più piccola contenente un liquido sconosciuto. Mr. Bear versava una quantità uguale di succo d’arancia in ogni bicchierino, all’interno dei quali faceva poi cadere, dopo aver aperto la bottiglietta più piccola, una goccia del liquido non identificato. Mr. Bear usciva poi dalla visuale della videocamera, si udivano alcuni rumori ovattati come quello di passi strascinati e poi l’uomo riemergeva da dietro la posizione della videocamera.

Era seguito da 16 bambini, alcuni sembravano avere un’età sui quattro anni, mentre altri sembravano essere praticamente adolescenti. Quando tutti i bambini erano entrati nel campo visivo della videocamera, l’ufficiale della polizia ha commentato che questo è l’unico episodio in cui vengono mostrate tutte e 16 le vittime. I bambini sembravano tutti più o meno contenti, tutti tranne uno di loro, che aveva lividi visibili sul volto e, diversamente dagli altri bambini, sembrava avere un’espressione più impaurita. Sembrava anche avere un’età tra gli 11 e i 12 anni, e ciò mi ha permesso di riconoscerlo. Era quel bambino che aveva chiesto di sua sorella e dopo era andato incontro ad un destino sconosciuto alla fine dell’episodio 23, quello che avevo guardato durante il mese di luglio nel 1999.

Quando l’ho detto all’ufficiale lui ha confermato la mia ipotesi, e mi ha detto che quel bambino è stato presente anche nell’episodio 24, che è stato mandato in onda solo alle 3:00 sempre durante luglio del ’99, del quale la polizia non ha ancora ritrovato la registrazione su nastro magnetico. Mr. Bear iniziava poi a cantare una canzone che parlava degli agrumi e di quanto ci fa bene la vitamina C (riuscivo fatica a comprendere il testo perché i suoni erano attutiti dalla maschera da orso) . Ogni bambino beveva poi il succo di frutta dal proprio bicchiere (il bambino dell’episodio 23 in maniera più riluttante), e la puntata finiva.

Dopo aver visto le registrazioni sui nastri magnetici in possesso della stazione di polizia sulla Davis, sono soddisfatto, ma solo temporaneamente. La polizia continua a raccontarmi le stesse palle sul creatore di Caledon 21, mi ripetono che era un pedofilo feticista e apparentemente anche un seguace di una setta religiosa, ma io voglio ancora sapere la verità sull’intera storia. Adesso uscirò dal blog, e per prima cosa mi dedicherò all’università per un po’, poi cercherò di ottenere informazioni. Spero di poter tornare su questo blog il prima possibile.

[Update] – 5/12/12

Il 17 aprile ho finalmente preso la mia patente G2 (nell’Ontario, ti permette ti guidare un auto da solo e con passeggeri dopo sei mesi). Chiaramente ne ho subito approfittato e sono andato a Caledon per una “gita domenicale”. Dal momento che è da tempo che non scrivo un update, ho pensato di poter visitare la casa dove veniva girato il famigerato programma della mia infanzia. La casa aveva un aspetto differente dall’ultima volta che l’ho vista ad ottobre. L’edificio non veniva più usato come asilo nido ed era abbandonato. Comunque, c’era un cartello “Vendesi”, a dimostrazione del fatto che appartiene ancora a qualcuno, sebbene voglia disfarsene. La casa abbandonata mi riportò alla mente dei ricordi sfocati, principalmente di quel giorno in cui mio padre mi portò a visitare Mr. Bear. Mi assalì un certo timore: cosa succedeva ai bambini mentre stavano in quella casa? Ho salito le scale della porta principale e ho sbirciato dalla finestra. Dentro si vedeva un corridoio quasi vuoto con qualche scatolone in fondo. Alla fine del corridoio, sulla destra, c’era una porta che probabilmente conduceva alla cucina. Sulla sinistra c’erano due porte, che conducevano entrambe a delle stanze visibili dalle finestre esterne. Mi chiedevo dove fosse l’entrata della cantina e se fosse stato sigillata. Sono andato sul retro della casa e ho avuto la risposta: due porte di legno per terra ad un angolo quasi piatto erano sigillate con un lucchetto; probabilmente portavano alla cantina. Non volendo gironzolare lì intorno (non potete immaginare cosa mi passava per la testa in quei momenti) mi sono allontanato.

Dietro la casa il campo vuoto continuava finché non raggiungeva una fitta foresta che delimitava l’orizzonte. Mi chiedevo se quella fosse la foresta dove vennero ritrovati i corpi dei bambini. Mi sono detto “Fanculo” e mi sono incamminato verso la foresta. Il bosco era stranamente silenzioso, salvo il rumore regolare di qualche picchio che forava un albero in lontananza. Ho proseguito con prudenza, avventurandomi nel profondo della foresta, non dando molta importanza al fatto che non avessi idea di dove stessi andando. Non so come spiegarlo, ma sentivo che c’era qualcosa che dovevo trovare. Arrivai in una zona meno fitta e c’erano delle piccole case in lontananza. Mi passò per la mente la casa di Pollo e mi chiesi se una di quelle era la sua. Mi avvicinai ad una radura in cui vidi tre ceppi adeguatamente dimensionati intorno ad un’area scura, bruciacchiata (evidentemente era stato acceso un piccolo fuoco in quel punto).

“HEY! VAI VIA DAL NOSTRO CAZZO DI FORTE!” Quelle parole mi fecero quasi venire un infarto. Mi girai alla mia sinistra e c’erano due persone vestite di nero che correvano verso di me. Inizialmente pensai di scappare via, ma quando si avvicinarono vidi che erano solo dei ragazzini, probabilmente di 13 o 14 anni, magari anche 12. Quando mi furono vicini, anche loro si resero conto della mia statura: io sono alto 1,86 m, mentre loro non erano più alti di 1,75 m (uno poteva anche essere di 1,70). “Abbiamo detto… levati dai coglioni” disse con convinzione il più grosso, che indossava una maglietta degli Spliknot. Mi piantai a terra e feci spallucce. Il più piccolo, che indossava una maglietta dei Metallica prese e mi puntò contro un balisong. “No, non vuoi farlo davvero.” dissi con una voce profonda, seria (cercando di sembrare più duro possibile) e presi il mio cellulare. I due ragazzi si ritirarono e quello con la maglia dei Metallica mise via il coltello. “Senti amico, non ci piace avere gente nel nostro forte, non puoi andartene e basta?” disse quello con la maglia degli Slipknot, ovviamente intimidito. Non avevo nulla da fare nella foresta, quindi mi limitai ad un semplice “Va bene” e mi girai, prima di realizzare di avere una grande opportunità. “Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di un tizio che uccise un gruppetto di ragazzi in questi boschi circa… 13 anni fa?” ho chiesto loro. I due si guardarono confusi, poi quello con la maglia dei Metallica rispose “Sì… TUTTI conoscono quel tizio” mi rispose, parlandomi come se fossi stupido. Il ragazzo con la maglia degli Slipknot continuò “Vive ancora da queste parti, nel canale fognario… un amico del mio fratello maggiore dice di averlo visto in un costume da orso gironzolare per la foresta di notte”. Il mio istinto mi disse che probabilmente era una bugia, e il proprietario di Caledon Local 21 era sparito da tempo, ma continuava ad esistere nelle tradizioni di questa isolata comunità. Ma come umano, il pensiero dell’ignoto mi attirò. “E dov’è il canale fognario?” chiesi (solo per curiosità, non credetti realmente alla storia del bambino). Il ragazzo con la maglia dei Metallica mi ha fissato per un momento, guardandomi tanto infastidito quanto incuriosito. “Non sei di queste parti, vero? Perché sei venuto qui?”, chiese. Ammetto che quella domanda mi prese un po’ alla sprovvista, ma comunque pensai che avrei anche potuto spiegare perché ero lì, per evitare che fraintendessero le mie intenzioni. Raccontai ai due bambini della mia esperienza con quell’uomo e con Caledon Local 21, e dissi loro che ero venuto a cercare una fine a quella storia (nonostante non ne fossi proprio sicuro).

I ragazzi sembravano conoscere il canale, dato che si guardarono e sorrisero quando lo nominai. Diventarono anche più amichevoli e mi diedero un’accurata descrizione di come trovare il canale fognario. Dopo poco, ho deciso di semplicemente di girarmi e di tornarmene a casa per la strada dalla quale sono venuto, lasciando i bambini nel loro forte. Ora vi starete chiedendo perché ho lasciato fuori tutti i dettagli su quello che mi hanno detto quei due ragazzi proprio ora, ma è semplicemente perché ho deciso di concludere il racconto di ciò che ho raccolto oggi. Ecco ciò che i ragazzi mi hanno detto nei dettagli: • La caditoia è più avanti del forte dei bambini, nella stessa direzione in cui io stavo andando; • Il tubo di scarico riversa l’acqua in entrata in un piccolo fiume, e lì vicino c’è un parco giochi che la gente usa raramente. • L’uomo probabilmente vive nel grande tubo di scarico che riversa l’acqua piovana nel fiume, la gente lo ha visto, sebbene indossasse sempre una maschera o un costume intero da orso mascotte. (Nota: non credo che questa storia sia vera, penso che sia invece un semplice mito inventato dai residenti di Caledon. La storia non sembra ad ogni modo plausibile, perché nessuno ha chiamato la polizia? Quell’uomo non è sembrato sospetto a nessuno? E ci sono anche altre domande come questa che rendono questa storia poco credibile). • Potrei visitare la caditoia. Non perché credo a questa storia, ma semplicemente per avere una scusa per visitare Caledon di nuovo e non lasciare morire questo blog (senza più nastri magnetici da guardare, non so più di cosa parlare!) Grazie per il continuo supporto che date a me ed al mio blog. So che molti di voi vogliono più informazioni al riguardo di quello che è successo a Caledon nel 1999, e farò del mio meglio per continuare le ricerche e aggiornare il topic. Qui Elliot, chiudo.

[Update] 10/4/12 Wow, quasi 5 mesi dall’ultimo update. Immagino che tutti pensino che io sia morto, vero? Fortunatamente non lo sono. Comunque, parlando seriamente, sono stato davvero impegnato gli scorsi mesi, ed un blog che parla di qualcosa che avrebbe potuto uccidermi da bambino è abbastanza in basso nella scala delle mie priorità. Attualmente vivo a Waterloo Ontario e frequento la facoltà di ingegneria informatica dell’Università di Waterloo (sì, sono un appassionato). Come potete immaginare, studiare ingegneria non è una passeggiata, e ovviamente ho quasi dimenticato questo blog. Ma come potete vedere, sono tornato. Mi sono ricordato di visitare il canale fognario di cui mi avevano parlato i bambini di Caledon. Era in una radura tra le zone boscose, vicino ad una palude. Sfortunatamente, non ho trovato assolutamente nulla; ad eccezione di una tartaruga che si è ritirata nella sua casa incorporata quando mi ha visto. Ho scattato qualche foto e le ho anche postate. Inoltre, lasciate che vi dica che NON era un canale fognario come avevano detto i bambini. Cosa ho visto era un semplice tubo, probabilmente per incanalare l’acqua in entrata alla palude. Quando sono tornato da Caledon, comunque, ho solo continuato a rimandare di uppare tutto finché mi sono completamente dimenticato del blog. Non mi sembrava semplicemente più importante (perdonatemi, vi prego), finché, recentemente, non mi sono interessato al mio caso di nuovo. Il 10 settembre, ho ricevuto un’email da questo indirizzo: [email protected]. Divertente, vero? Beh, questo è solo l’inizio. Vi copio e incollo qui l’email che questo tizio mi ha inviato:

Caro Elliot, Mio caro, caro ragazzo, mi sei mancato davvero tanto, oh quanto sei cresciuto! I tuoi occhi scintillanti sono rimasti gli stessi però, quegli occhi in cerca di avventura, oh, immaginarli porta calore al mio vecchio cuore di orso. Quel giorno che sei venuto a farmi visita ero così felice che ero uscito a raccogliere fragole. Mi aveva detto che saresti venuto a trovarmi! Oh sì, me lo aveva detto, che saresti venuto a trovarmi! Presto, presto non sarai più solo! Mi dispiace davvero tanto non averti potuto salutare quando sei venuto, non una, ma due volte! Non preoccuparti comunque, presto potrai finalmente venire a giocare con gli altri bambini. Cercherò di rendere la mia cantina ancora più accogliente! 100 pelosi abbracci, Mr. Bear

Ora c’è da dire che ovviamente questa mail è finta, ma mi piacerebbe ringraziare chiunque me l’abbia inviata. Il solo leggerla mi ha fatto venire i brividi, ma grazie a lei sono nuovamente pieno di un grande interesse per questa vicenda e per questo blog. Trovo divertente continuare a cercare di risolvere i misteri sui quali mi sono sempre interrogato. Ho parlato al mio compagno di stanza di questa storia e lui ha pensato che la mail fosse vera, e mi è sembrato più spaventato di quanto lo sia stato io per un secondo. Ma poi io ho cercato di minimizzare, e lui si è calmato. Voglio dire, quante possibilità ci sono che quella mail sia stata inviata veramente da Mr. Bear? Come avrebbe fatto quel pazzo a sapere che sono andato a Caledon quella volta? E ancora, come avrebbe fatto a conoscere il mio indirizzo email e sapere che sono ancora interessato alla sua cantina? Ah. Risponderò a “returntheb”. Wow, anche solo guardando il mittente potete dire che qualcuno aveva intenzione di farmi dare di matto. Non ha funzionato, però, a te che hai mandato quella mail, chiunque tu sia, grazie per aver scatenato nuovamente il mio interesse per questa vicenda. Forse posso sapere di più al riguardo di quello che è successo a Mr. Bear, o almeno lo spero, perché anche se non credo che quella lettera me l’abbia mandata veramente lui, una parte di me è ancora in ansia per questa storia. Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi e siete diventati così avidi di informazioni, è anche per voi che ho deciso di continuare a indagare! Grazie ragazzi.

[Update] – 11/09/13

Wow, non riesco a credere che questo blog non sia stato ancora cancellato, non ho postato nulla per molto tempo. Ho le mie ragioni, preferisco non parlarne ancora, è stato un anno abbastanza… traumatico per me. Alcuni di voi avevano ragione, non avrei dovuto tornare indietro e provare a svelare i misteri della mia infanzia, ma non sono riuscito a resistere. Sono passati più di dodici mesi dal mio ultimo post e sono successe un sacco di cose. Ricapitoliamo il punto a cui sono arrivato per quanto riguarda l’intera faccenda dell’”incidente di Mr. Bear”. • [email protected] non è più in uso, ho provato a mandare una mail a questo indirizzo ma non ho ricevuto risposta. Ho provato a mandarne un’altra a marzo, ma ancora niente. • Mi sono trasferito a Ottawa (capitale del Canada, per chi non la conoscesse) per l’università, quindi non sono più andato a Caledon e non sono mai tornato a casa nella regione del Peel fino a ora, per motivi che potete immaginare. • Ho dovuto farmi un nuovo indirizzo di posta elettronica, perché la gente continuava a prendermi in giro mandandomi messaggi nei quali si fingeva Mr. Bear. Grazie mille davvero ragazzi. • Perché sono tornato su questo blog? Mitchell Wilson (ricordate? L’ex poliziotto amico di mio padre) mi ha chiamato il 23 ottobre per parlarmi di un nastro magnetico che è stato trovato in una succursale della biblioteca pubblica di Brampton. Brampton è la mia città natale, per chi ancora non lo sapesse. Sosteneva che non gli era permesso di discutere del contenuto del nastro perché era ancora sotto osservazione, ma mi ha chiesto di andare a dargli un’occhiata quando sarei tornato a casa. Questo nastro ha rimesso in moto gli ingranaggi del caso, perché tutti sappiamo cosa c’era nelle ultime registrazioni che ho visto. Posso solo immaginare cosa ci sia lì sopra, immagino che debba avere qualcosa a che fare con Caledon Local 21. Immagino di essere tornato solo per dirvi che voglio mandare avanti questo blog e per ringraziare chi lo segue ancora. Non so quando tornerò, ma quando vedrò il nastro farò un post per parlarvi del suo contenuto. Non so cosa aspettarmi, ma l’idea di guardare quel nastro mi ha reso di nuovo interessato a questo mistero. -Elliot

[Update] – 01/16/14 

È stato un lungo anno per me. L’università mi ha fatto passare le solite notti insonni specialmente da quando mi sono trasferito ad Ottawa che è IL posto migliore per fare festa (sarcasmo). Ma ora sono tornato a casa con mio padre, a Brampton, la città in cui sono cresciuto. Sono tornato a casa il 18 dicembre e sono stato a festeggiare con amici e parenti, o almeno è quello che avrei voluto fare. Quest’anno non sento quell’allegria che avevo di solito in questo periodo del mese.

Per rispondere alle centinaia di email e commenti che ho ricevuto – sì, ho visto quei filmati che l’amico di mio padre (Mitchell Wilson) aveva promesso di mostrarmi. Questi filmati sono come una maledizione, comunque; voglio saperne di più, ma allo stesso tempo voglio dimenticarmi di tutto. Non ho potuto farci nulla, avevo il BISOGNO di vedere quei filmati. Non solo per me stesso, ma per tutti voi che siete interessati quanto me a quel misterioso uomo col costume da orso. Comunque, dopo aver visto quei filmati sento di nuovo quel profondo terrore dentro di me, scatenato dal fatto che io sarei potuto essere uno di quei bambini nei filmati, che ora sono morti. Se non avete saltato questo paragrafo per arrivare subito alla parte più succulenta, grazie per essere stati a sentire il mio sfogo.

Mercoledì 1o gennaio, ho chiamato Mitchell Wilson e gli ho chiesto quando sarei potuto andare da lui a vedere i filmati. Le cose andavano piuttosto lentamente alla stazione di polizia a causa della nevicata, quindi mi ha detto che sarei potuto andare quando volevo. I filmati si trovavano in una filiale non molto lontana da casa mia. Quindi ho coraggiosamente affrontato le strade fangose e i terribili guidatori di Brampton e mi sono fatto strada fino alla stazione di polizia del Peel situata nel centro della città di Bramalea.

Ho incontrato Wilson alla reception e mi ha portato al secondo piano, in un piccolo ufficio. Mi ha detto di mettermi a sedere e aspettare mentre andava a prendere i nastri. Prima di uscire dall’ufficio, si è girato verso di me e ha detto “So che sei curioso, ma… sei sicuro di volerlo fare?”. Ovviamente lo ero, o almeno così credevo. Inoltre, l’amico di Wilson si è dato molto da fare per farmi venire qui e non volevo sprecare l’occasione. Questa stazione in particolare aveva 4 nastri in mano. Ad ogni modo, mi era permesso di guardarne solo 3, perché pare che il quarto nastro fosse troppo danneggiato per girare su un VCR.

Dipingere con l’anima – Episodio 3, “Come spolverare una stanza”: mi ero quasi dimenticato di questo programma, non l’ho mai visto in TV ma avevo guardato un episodio alla stazione di polizia di Caledon. L’episodio si apriva con la telecamera che faceva una panoramica di una piccola stanza vuota. C’era una finestra sul muro di fronte alla porte e fuori era buio. Il cameraman camminava verso la finestra rivelando una piccola radura prima di una oscura, fitta foresta a circa 15 piedi dalla finestra. Il cameraman faceva un giro con la telecamera finendo ad inquadrare la porta e finalmente parlava; “O-oggi sto p-per m-m-mostrarvi come s-spolverare a-adeguatamente una s-stanza”. Ho riconosciuto la voce del cameraman, era la stessa dell’altro episodio: debole, timida, solo che balbettava chiaramente.

A quel punto le cose si sono fatte più strane. Il cameraman puntava la telecamera sui suoi piedi, mostrando un manico di scopa di metallo, e lo prendeva con la mano libera. La sua mano era quella di un uomo bianco, quindi è stato facile accorgermi del sangue fresco e luccicante che la ricopriva. L’uomo poi spiegava che per rendere la stanza pulita, bisognava fare sacrifici. E detto questo l’uomo iniziava a colpire il soffitto con il manico di scopa. Dopo poco c’era un grosso buco sul soffitto, che mostrava le assi di legno di cui era fatto il tetto. Il pavimento ora era piuttosto in disordine, con pezzi di soffitto che lo ricoprivano formando uno strato di intonaco. L’uomo puntava poi la telecamera sul pavimento e cominciava a rompere i pezzi di intonaco più grossi con i piedi. Poi tornava alla porta e inquadrava con la telecamera il disastro che aveva creato. L’episodio finiva con lui che diceva “E-e-ora la stanza è… è…”.

Wilson mi ha avvertito del fatto che i prossimi due filmati erano più disturbanti. Ho insistito per continuare guardarli, sebbene una voce nella mia testa mi dicesse che non avrei dovuto.

Booby, episodio 30 – “Figli della Luce”: si trattava di Booby, uno degli show che avevo guardato quando ero un bambino. Non avevo mai visto quell’episodio prima di allora, e vorrei che fosse ancora così. L’episodio iniziava nello stesso modo in cui iniziava ogni altra puntata di quello show che avevo visto. Un’unica mano di un adulto (Booby) si dondolava avanti e indietro. Dopo pochi secondi Booby si girava verso la videocamera e diceva “Le canzoni sono più belle se sono cantate dai bambini!”. Poi la mano usciva dal campo visivo della videocamera, infilandosi sotto al tavolo.

Dopo pochi secondi la scena veniva tagliata all’improvviso e appariva un’altra scena che era stata filmata all’esterno, con la videocamera puntata su un falò in una piccola fossa. Era notte e sembrava che il camera man si trovasse in una piccola radura in una foresta, ma era difficile capirlo a causa della scarsa qualità del video. La videocamera zoommava sulla fiamma del falò, che ardeva abbastanza regolarmente. All’improvviso, una mano umana veniva costretta nel fuoco da un paio di mani adulte. Era piccola, sembrava la mano di un bambino, e veniva trattenuta saldamente ferma in quella posizione dalle altre due. Il suono era assente per i primi secondi ma poi partiva una canzone, che ho riconosciuto essere una canzone della mia infanzia. L’avevo cantata in chiesa o a scuola (frequentavo una scuola elementare cattolica). Se non la conoscete, ecco il link di un suo video su YouTube:Figli della Luce.

Quella canzone è iniziata quando la mano è stata costretta nel fuoco. Ha continuato a suonare mentre la mano lottava per sfuggire alla presa delle altre due, ha continuato mentre la mano diventava color rosso barbabietola e la pelle iniziava a staccarsi, ha continuato mentre il fumo iniziava a risalire dall’arto. Devono esserci voluti solo pochi minuti alla mano per diventare completamente nera, salvo che per i pochi punti in cui si intravedevano le ossa bianche sotto la carne carbonizzata. Cazzo… quell’immagine è impressa nella mia mente. La mano poi si fermava, rimanendo inerte senza muoversi più. L’episodio poi finiva.

La cantina di Mr. Bear, episodio 30 – Mr. Bear non ha mai cessato di disturbarmi, specialmente dopo quello che era quasi successo quando ero piccolo. Questo episodio era stato girato fuori, in una foresta durante il crepuscolo, e questo rendeva più difficile capire cosa succedeva in esso, anche a causa della pessima qualità delle immagini (marchio di fabbrica di qualsiasi show su Caledon Local 21). L’episodio iniziava con la videocamera che veniva tenuta tra le “zampe” di Mr. Bear che la puntava su sé stesso.

Quella maschera da orso…sembrava più sinistra tra le ombre degli alberi. L’inconfondibile voce soffocata poi ha detto: “Ciao bambini! Oggi farò una cosa meravigliosa per i miei amici: li manderò in una terra lontana dove saranno sicuramente felici!”. Mr. Bear girava poi la videocamera per inquadrare un ATV con un rimorchio (come questo), ma la cosa che spiccava di più era ciò che c’era nel rimorchio: sette bambini immobili, sdraiati uno di fianco all’altro. “Q-questo è il primo carico, ma molti altri saranno in cammino presto!” ha detto Mr. Bear mentre si girava per puntare la videocamera su una larga tela incerata aperta sul terreno.

Mr. Bear afferrava poi un angolo della tela e la sollevava per mostrare un fossato profondo 12 metri e largo forse 15 metri. Per il resto dell’episodio, Mr. Bear prendeva ogni bambino e lo buttava nel fosso. Ho chiesto a Wilson se quei bambini fossero morti, e lui ha scosso la testa e mi ha risposto “Non ancora”. Presto tutti i bambini erano nella buca, alcuni in posizioni scomode a causa del modo in cui erano stati gettati lì dentro, ma ancora incoscienti. “La vitamina C aiuterà sicuramente questi bambini durante il loro viaggio!” ha detto Mr. Bear, per poi puntare la videocamera su alcune taniche di benzina accanto a un cespuglio. La videocamera puntava sulle taniche mentre Mr. Bear canticchiava a bocca chiusa, e l’episodio finiva.

Wilson mi ha detto che quelle erano 7 delle 16 vittime che erano state trovate completamente carbonizzate. La benzina è il combustibile che l’uomo che impersonava Mr. Bear ha usato per dare loro fuoco. Un fosso pieno di corpi di bambini che bruciano…chi cazzo farebbe una cosa del genere? Quella sensazione di terrore mi ha pervaso ancora una volta, quando mi sono reso conto del fatto che avrei potuto essere uno di quei bambini. Wilson mi ha poi spiegato che in precedenza mi aveva mentito e che il nastro in possesso del ramo della polizia di Bramalea in realtà funzionava e mostrava il processo di combustione dei corpi, ma sentiva che non sarei stato in grado di gestire la “inquietante e cruda” natura delle riprese. E sapete una cosa? Forse ha ragione. Io quell’episodio non voglio nemmeno vederlo. Sono soddisfatto per ora, ho solo bisogno di mettere insieme i miei pensieri. Il problema è che l’uomo che impersonava Mr. Bear e gestiva Caledon Local 21 è ancora là fuori. Avrete presto più informazioni. -Elliot

INRI

Tanto tempo fa…
C’era un ragazzo di nome Elliot
Elliot era un ragazzo intelligente a cui piaceva giocare con i suoi amici
Un giorno lui guardò un adorabile show in televisione in cui c’erano un orso e i suoi piccoli amici
I bambini amavano aiutarsi l’un l’altro come tutti i bravi piccoli dovrebbero fare, ma amavano anche l’orso
L’orso amava i bambini visto che loro erano così bravi ad aiutare lui e l’angelo caduto
I bambini e l’orso volevano giocare insieme per sempre con l’aiuto del loro amico Booby
Ma l’angelo caduto aveva bisogno di più aiuto, e così i bambini dovettero fare l’ultimo sacrificio
Perché questo è ciò che fanno gli amici Elliot
Si aiutano l’un l’altro
Aiutaci Elliot, brucia con noi Elliot
Voglio te Elliot, lui vuole te Elliot
Mi raccomando, ti voglio con zucchero e glassa addosso!

Mr. B.

INRI

[Update] – 14/04/15

Avrei voluto aggiornare il blog, lo avrei voluto davvero. Ma certe circostanze mi hanno fatto abbandonare l’intera questione di Caledon Local 21. Da quando ho lasciato perdere il tutto, ho ricevuto centinaia di email il cui contenuto riguardava il mio blog e sono stato perfino contattato da un giornale, sempre per cose inerenti a questa storia. Ma ora è tempo di fare chiarezza a tutti, dove sono stato per un anno intero? La storia del vaso di Pandora è vera, io l’ho aperto quel vaso. L’ho aperto a giugno dell’anno scorso, quando ho guardato il quarto nastro in possesso della stazione di polizia di Bramalea. Gli altri soggetti a cui mi piacerebbe fare un discorso sono tutti coloro che mi hanno mandato email finte/giocose fingendosi Mr. Bear. Iniziamo con il quarto nastro, quello che mi ha traumatizzato al punto da sospendere le mie ricerche temporaneamente.

Dopo qualche settimana di silenzio, decisi di chiedere a Mitchell Wilson di poter vedere il famigerato quarto nastro di cui aveva parlato. Non so perché, sentivo solo che quella registrazione mi avrebbe dato una qualche risposta definitiva, una conclusione alla storia. Wilson era ovviamente riluttante a mostrarmela, ma io insistetti. Mi fece un’offerta, e mi propose di mostrarmela quando avrei compiuto vent’anni, se fossi stato ancora interessato. Io accettai la sfida a lungo termine, visto che non potevo fare nient’altro. Ma quando, a giugno, compii vent’anni , ero decisamente ancora interessato a guardare il nastro. Chiamai Wilson, e lui ammise che aveva sperato mi dimenticassi di chiedergli di nuovo di quella registrazione, ma io non avrei accettato un no come risposta. Continuava a ripetermi “Non è davvero necessario che tu la veda”, ma io ne avevo bisogno, dovevo, a quel punto. Di fatto, mi invitò alla stazione di polizia un lunedì pomeriggio. Avendo visto ogni film di Saw e ogni video di macelli di animali durante le mie lezioni di etica, ero sicuro che avrei saputo gestire qualsiasi cosa avessi visto nella registrazione. Quanto ero ottimista…

Lo scantinato di Mr. Bear – episodio 31: quando Wilson andò a prendere il nastro nella stanza dove erano conservate le prove, l’agente di guardia scosse la testa guardandomi, con un’espressione che diceva “Cosa stai facendo?”. Wilson poi mi spiegò che il nastro conteneva l’ultimo episodio conosciuto dello show. Di conseguenza io presi coscienza del fatto che avrei visto la fine che facevano i bambini, e iniziai a provare una sensazione di paura.

L’episodio iniziava dentro una foresta, la solita degli altri episodi. Ci misi un po’ a rendermene conto perché era notte, e gli alberi e le foglie sembravano solo forme danzanti nell’oscurità. Una tenue luce brillante era presente sul lato destro dell’inquadratura. Non c’era apparentemente nessun audio, sembrava essere una notte ventosa ma gli alberi non producevano nessun rumore. Lentamente, la videocamera iniziò a muoversi in direzione della luce, rivelando un buco dal quale saliva del fumo, e dal quale fuoriuscivano punte tremolanti di delle fiamme. Wilson fermò il video a questo punto, e mi chiese “Sei sicuro di volerlo vedere?”. Io insistetti di nuovo, anche se una voce nella mia testa mi diceva di non farlo.

Il video riprese, e il cameraman si mosse verso il buco, rivelando un fuoco acceso al suo interno. Era lo stesso buco che avevo visto nell’episodio precedente. Solo che stavolta al suo interno distinguevo delle forme. Potevo vederle muoversi, agitarsi, svolazzare insieme alle fiamme… alcune erano immobili. Sapevo perfettamente cosa erano. La camera iniziò a sistemare le impostazioni per riprendere meglio la scena, e…carne che bruciava, rossa, nera, un turbinio di colori e movimenti surreali. Vorrei poter dimenticare ciò che vidi, ma non si può dimenticare un’immagine del genere. Non era un film horror, era la realtà. Esseri umani uccisi in un modo orribile, un destino a cui sarei potuto potenzialmente andare incontro.

Il video tagliò improvvisamente all’alba, la telecamera ora era posizionate lontana dalla buca. Il fuoco era spento, ma produceva ancora un po’ di fumo. C’era una sagoma più avanti. La riconobbi subito, era il costume di Mr. Bear sistemato per terra, vuoto. Era inquietante. Era messo come se fosse crocifisso. Il cameraman fece un giro intorno al costume, trattandolo come se fosse un prezioso artefatto. Posto sulla testa del costume c’era un simbolo. C’era scritto, in rosso e in grassetto, INRI. Il cameraman si spostò ai piedi del costume, zoommando sulla faccia dell’orso. Finalmente l’episodio finì.

Ero senza parole, era come un incubo. Si trovano un sacco di cose terribili su internet, ma non ho mai visto niente del genere. Wilson mi chiese se stavo bene e risposi con un tremolante “sì”. Gli assicurai, quando ce ne andammo, che stavo bene e che il video mi aveva fatto mettere la parola fine a tutto l’incidente. Non sembrava fidarsi molto, ma lasciò stare. Alla fine aveva ragione, ho avuto incubi per settimane. Mi arresi, non m’importava più di tutta quella storia. Un pazzo ha bruciato un gruppo di bambini vivi, attirandoli con un falso programma TV per bambini. Sarei potuto essere una delle sue vittime, ma sono ancora qui. Dovrei esserne grato, immagino, ma mi sento in colpa. Sono ancora qui per pura fortuna? Dieci mesi dopo eccomi qua, ma ora ho bisogno di dedicarmi a qualcos’altro.

La mia email è stata riempita di messaggi, alcuni chiedono più dettagli, altri chiedono di uploadare gli episodi e altri ancora mi scrivono dicendo di essere Mr. Bear. Prima di tutto, non posso uploadare gli episodi, dal momento che sono A) Custoditi come prove dalla polizia e B) Non ho idea di come si metta un VHS sul computer. Ora, alle persone che dicono di essere Mr. Bear: non mi state prendendo in giro; visto che ci sono dozzine di persone che affermano di essere Mr. Bear, non funziona. Ho visto un canale falso di Caledon Local 21 su YouTube che è carino, ma rimane falso. Ancora più fastidioso è che mi abbiano hackerato l’account giusto per mettere quella folle poesia su di me sul blog. La lascerò nel post sopra questo, tanto per mostrarvela. Ho contattato un admin per saperne di più, e mi ha detto che è stata postata ad Halloween (oh, spaventoso!) ed era collegata all’email [email protected], che presumo sia un altro stupido scherzo.

Ormai ho superato l’episodio 31, quello che vidi mi perseguiterà ancora per un po’, ma voglio fare un ultimo “urrà”. Mi metterò in contatto con Mitchell Wilson di nuovo e, se tutto va bene, mi organizzerò per le registrazioni che sono in possesso delle altre stazioni di polizia del Peel. Cercherò di aggiornarvi il prima possibile (sono sicuro che non ci metterò di nuovo un anno). Grazie a tutti quelli che ancora mi leggono.

-Elliot

[Update] – 21/06/15
Salve ragazzi, ancora una volta vi chiedo scusa per averci messo così tanto ad aggiornare, sono stato fortunato abbastanza da trovare un lavoro estivo a tempo pieno con una buona paga e quindi sono stato molto impegnato.

Sono però riuscito a trovare il tempo di vedermi con Mitchell Wilson che mi ha permesso di vedere un altro nastro. È addirittura riuscito a portarmi nell’Hurotario per vedere alcune prove trovate nella sinistra casa di Mr. Bear. Wilson non è stato chiaro su quanti nastri possegga l’Hurotario ma me ne ha mostrato solo uno. Il nastro conteneva due episodi:

“Dipingi con l’anima – Episodio 2 – Come trovare le bacche”

Dipingi con l’anima non è mai stato interessante per me perché non l’avevo mai visto in TV e gli episodi non avevano molto senso.

L’episodio iniziò con la solita cattiva qualità e un taglio diretto in un vicolo dritto. Il cameraman si fece largo nel vicolo, aveva edifici abbandonati da una parte e una recinzione metallica arrugginita dall’altra. “H-hey patiti della pittura, oggi vi farò vedere come trovare della bacche selvatiche” Ho subito riconosciuto quella voce, era la stessa di un altro episodio. Come il terzo episodio, la voce dell’uomo era tremolante e sembrava davvero ansiosa.

L’uomo si avvicinò ad un materasso rivolto verso un edificio. “Q-qui abbiamo la casa dove gli scoiattoli nascondono le cose” l’uomo mostrò una mano tremante, era piena di qualcosa che sembrava sangue, con la cattiva qualità del video, il liquido sembrava lucido in modo allarmante. La mano prese il materasso e lo scaraventò al suolo rivelando un contenitore di plastica dietro di esso. La videocamera fece zoom sul contenitore mostrandone il contenuto, era pieno di piccole bacche rosse. “E-ed ecco che abbiamo le bacche”

L’uomo posizionò la videocamera al suolo in modo che fosse a livello delle bacche, ne prese una manciata e la mangiò.

“Mmmm deliziose” esclamò.

Improvvisamente si sentì un urlo in lontananza e l’uomo iniziò a correre. L’episodio venne tagliato poco dopo.

“Booby – Episodio 39 – Pinata Party”

Ero stato avvertito che questo episodio conteneva cose veramente disturbanti ma dopo l’ultimo episodio de “La cantina di Mr. Bear” credevo ormai che non ci fosse più nulla che non potessi gestire.

Non vedevo un episodio di Booby da un bel po’ per cui ero curioso di vedere cosa sarebbe successo in questo. Ora vorrei non esserlo stato.

L’episodio iniziò abbastanza normalmente, Booby e il suo amico senza nome stavano parlando di come stavano organizzando una festa per i loro amici. Booby suggerì di usare una Pinata come gioco, il suo amico concordò e la mano che interpretava il personaggio iniziò a fare strani movimenti con le dita.

L’episodio improvvisamente venne tagliato e apparve una stanza poco illuminata che sembrava una dispensa vuota, ciò che mi colpì subito fu che, in mezzo alla stanza, c’era un uomo legato ad una sedia, il suo corpo apparentemente senza vita pendeva da una parte. Quando un altro uomo apparve da dietro la videocamera l’uomo legato alla sedia cominciò a combattere e mi sembrò anche di sentire delle urla soffocate. L’uomo sbucato da dietro la videocamera era vestito con indumenti neri e aveva un cappuccio che gli copriva il viso. L’altro uomo prese una mazza da baseball di metallo e con questa colpì la testa dell’uomo legato alla sedia, il suono fu sordo ma molto profondo, tanto da farmi capire quanto forte lo aveva colpito. L’uomo vestito di nero oscurò la visuale ma il suo compagno continuò a colpire il povero uomo tanto che alla fine il sangue colorò il soffitto bianco e le pareti di legno. Ero lieto del fatto che la visuale fosse ancora oscurata, vorrei non aver visto quello che una mazza da baseball può fare ad un cranio umano.

L’episodio finì poco dopo.

Quest’ultimo episodio è veramente uno dei più disturbanti che io abbia visto, chiesi ai poliziotti se l’uomo sulla sedia fosse stato identificato e loro dissero che era il padre di uno dei bambini rapiti da Mr. Bear, io immagino che fosse andato nella casa di Mr. Bear per salvare la figlia o il figlio. Non chiesi il nome ma mi chiedo se avrei dovuto farlo.

Ho realizzato che quest’ultimo episodio è molto simile al maledetto episodio “Giocando con le forbici”. Se gli altri episodi di Booby sono tutti coì allora non penso di volerli vedere ancora.

Non so per quanto ancora ho intenzione di vedere i video in mano alla polizia, onestamente sento che non sto andando da nessuna parte e se provo a chiedere aiuto tutto ciò che ottengo sono false mail di persone che affermano di essere Mr. Bear.

L’email [email protected] era ovviamente un falso su come lui/lei mi amasse, e quando io le risposi dicendogli di andare a fanculo, lui mi rispose semplicemente “INRI”. Questa merda deve finire.

Ma non divago oltre, continuerò a cercare informazioni, grazie di leggere ancora questa pazzia.

-Elliott

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