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Al contrario

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

La mia ragazza parlava nel sonno, spesso rincasavo tarda notte per via del mio lavoro e la maggior parte delle volte lei si trovava già a dormire nel nostro soffice letto matrimoniale.

Lei ha sempre parlato durante le sue ore di sonno, ma in quel periodo lo faceva in una maniera ancora più strana del solito. Non riuscivo più a comprendere le sue parole. Essendo di origine russa lei ha vissuto gli anni della sua infanzia in madrepatria. Immagino che quelle parole incomprensibili vennero citate in lingua russa.

Dopo pochi giorni decisi di registrarla brevemente mentre si dilettava a parlare nel sonno in quella maniera buffa. Sapevo che lei odiava essere registrata, ma ero così curioso. Inviai l’audio ad un mio amico che era esperto di psicologia umana. Rimasi più che sorpreso quando mi disse che quelle parole non centravano nulla con la lingua russa. Gli chiesi quindi di quale lingua si trattasse, ma nemmeno lui seppe darmi una risposta precisa.

Teorizzò soltanto che si trattava di una conseguenza a sogni strani o incubi. Mi raccomandò di non svegliarla mai quando era in quello stato. Non potevamo sapere come avrebbe reagito.

La notte seguente rincasai di nuovo molto tardi. Appena misi piede in casa mi diressi verso il bagno con estrema cautela a passo felpato. Non avevo alcuna intenzione di svegliarla. Come da routine rimasi dentro per un po’ di minuti per curare la mia igiene personale.

Dopo essermi sistemato e messo al letto accanto a lei, ricominciò a parlare in quella lingua incomprensibile. Continuava a ripetere le stesse parole con una certa insistenza. No trattenendo la mia voglia di indagare su ciò, la registrai di nuovo.

Il mattino seguente spostai il file sul computer e decisi di giocarci un po’ con un programma di effetti. Ovviamente tutto ciò lo feci ad insaputa della mia ragazza, che era al lavoro.

Presi il file e lo rallentai, lo velocizzai, ci feci molte cose, cercando di comprendere cosa stesse dicendo. Infine lo misi al contrario.

“So cosa hai fatto”

Il mio cuore sembra bloccarsi di colpo. Questo fu quello che disse la notte scorsa.

Come diavolo faceva a saperlo se non era cosciente e stava dormendo? Ma soprattutto, perché non mi ha rimproverato una volta sveglia?

Sembrava essere uno di quei casi di possessione che si vedono solo nei film dell’orrore. Ma non credendo a quelle baggianate, scartai quell’ipotesi.

La notte seguente, quando iniziò a parlare nel sonno di nuovo la ritrovai in piedi con in mano un coltello. L’ultima frase che disse mi fece gelare il sangue. La disse comprensibilmente e in modo corretto.

Ma quella… non era la sua voce.

“Non sai che odio essere registrata?”

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