Quando Edith aprì gli occhi si accorse di trovarsi in una stanza in cui non era mai stata.
Debolmente illuminato da un piccolo candelabro, l'ambiente appariva privo di mobili e suppellettili, stretto e lungo, quasi un corridoio, abilmente adornato da figure maestose ed iscrizioni su tutte le pareti, freddo, umido: sentiva già di odiare quel posto. Sentiva sotto il suo corpo il freddo pavimento di marmo, nella sua mente il marmo doveva essere bianco e candido, oppure rosato o rosso come nei grandi palazzi rinascimentali mentre questo era scuro, orribile, una tonalità di marrone molto scuro, quasi nero, che contrastava aspramente con le ricche e sublimi lavorazioni delle pareti, colorate di oro e porpora, dove i grandi occhi delle sconosciute figure dipinte sembravano osservarlo da vicino...
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