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Category: CreepyPasta

Robofilia

La macabra inquisizione feticista del Vaticano, dopo secoli di crimini pedofili e genocidi,ha cambiato tattica per lavarsi le mani delle sue sanguinose orge e ha dato l'incarico alla cibernetica online di costruire strategicamente fantastici manchuriani e cyborg di una bellezza straordinaria per tutti i gusti erotici dell' umanità, senza limiti di fantasia...

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Quel Sogno.

Era una torrida giornata d'estate, dove il sole era capace di farti star male e si potevano notare le particelle di polvere sbucare dal nulla grazie alla luce, passai il pomeriggio giocando al mio nintendo 3DS, e munito del mio ventilatore passai il pomeriggio a divertirmi con una sessione al mio gioco preferito. Arrivata a sera venni richiamato da mia madre dicendomi di non passare molto tempo con i videogiochi e dicendomi che la cena era pronta ,mi convisse subito, feci un balzo dal letto e andai subito in cucina...

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Ossessione della disciplina

ro poco più che bambino quando lessi le prime creepypasta e mi iniziai ad avvicinare al mondo dell’horror. Mi ricordo che gironzolavo tra siti web che raccontavano storie simili ogni sera da adolescente, c’erano storie di qualsiasi tipo: da fenomeni paranormali a persone che sparivano. Ormai ne ero appassionato. Non sarei riuscito a rimanere un giorno intero senza leggere una creepypasta. Era una cosa normale per me, e ne parlavo sempre con i miei amici. Nessuno si rese conto però del mio mutamento di vedere le cose, specialmente nel contesto di cui si parla...

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Il dottore

Stanza bianca: un classico.

Sarebbe completamente bianca se non mi avessero concesso l’uso dei pennarelli.

La parete intorno alla porta della stanza è piena di segni. Per l’esattezza duemila novecento ottantotto segni rossi. Uso solo quel colore. Oramai me ne avranno dati una decina. Le infermiere continuano a cercare di convincermi ad usare altri colori, ma non voglio, voglio solo quel colore, posso usare SOLO quel colore...

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Finchè voci umane non ci sveglieranno

Quando Edith aprì gli occhi si accorse di trovarsi in una stanza in cui non era mai stata.

Debolmente illuminato da un piccolo candelabro, l'ambiente appariva privo di mobili e suppellettili, stretto e lungo, quasi un corridoio, abilmente adornato da figure maestose ed iscrizioni su tutte le pareti, freddo, umido: sentiva già di odiare quel posto. Sentiva sotto il suo corpo il freddo pavimento di marmo, nella sua mente il marmo doveva essere bianco e candido, oppure rosato o rosso come nei grandi palazzi rinascimentali mentre questo era scuro, orribile, una tonalità di marrone molto scuro, quasi nero, che contrastava aspramente con le ricche e sublimi lavorazioni delle pareti, colorate di oro e porpora, dove i grandi occhi delle sconosciute figure dipinte sembravano osservarlo da vicino...

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