L’uomo s’affrettò lungo la sterrata che dal paese lo portava alla sua casa in aperta campagna. S’era attardato a una taverna a bere e speculare con alcuni amici sul vecchio Mathias e adesso le ombre sul terreno s’erano allungate tremendamente. Finché era stato in compagnia, seduto nel locale riscaldato da un grosso camino, aveva riso assieme agli altri dei rumori e delle voci che provenivano dalla casa. Il vecchio viveva solo, un uomo d’età indecifrabile, sempre impeccabilmente vestito. Si diceva fosse stato un professore, anni prima, ma adesso era divenuto una sorta di recluso che non usciva quasi mai da quel suo rifugio nascosto dal bosco. Eppure talvolta, passando vicino a quell’antica costruzione, qualcuno aveva udito piangere. Un lamento sommesso, quasi sussurrato, seguito da altri suoni. Nessuno aveva mai dato una precisa descrizione di ciò che aveva sentito, neanche l’uomo che ora si vedeva costretto a passare davanti a quella casa con la notte che l’inseguiva senza tregua...
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