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Fudd.wmv

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

Bugs Bunny.

Il mio personaggio dei cartoni preferito sin dalla prima infanzia. Adoravo il suo modo di fare, adoravo la sua perenne giocosità anche nelle situazioni che vedevo a dir poco critiche. Quando veniva messo alle strette aveva sempre un modo per cavarsela e uscire dai guai in grande stile. Nessuno era stato capace di prenderlo e nessuno era stato capace di vincerlo. Il modo con cui prendeva in giro i suoi più ostici nemici era un qualcosa di esilarante, da bambino non riuscivo a non ridere di fronte alla TV e ricordo che non perdevo una singola puntata del mio Bugs: tutte le sere ero incollato sul divano finché non scorrevano i titoli di coda, durante i quali non mancava mai una nota nostalgica per la puntata ormai terminata e un forte fermento nell’attesa della prossima.

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Tanti, ricordo, erano i suoi nemici, tutti diversi, ma con lo stesso scopo da raggiungere: tentare di sopraffare la lepre dalle mille risorse: Yosemite Sam, il piccolo forte pistolero dai lunghi baffi rossi dal carattere irascibile e impulsivo, Duffy Duck, il papero egoista e permaloso che spesso, controvoglia, era costretto a collaborare con Bugs… Taddeo.

Quest ultimo era l’avversario di Bugs che più preferivo: sciocco, facile da ingannare, armato ma pur sempre impotente di fronte al mio Bugs. La mia opinione cambiò radicalmente su di lui quando avevo intorno ai dieci anni.

Avevo da poche settimane cominciato ad utilizzare il web ed ero rimasto affascinato da quante possibilità il mondo informatico poteva offrire, soprattutto dopo aver scoperto come guardare in Streaming i vecchi episodi di Bugs Bunny! Rimanevo ore con gli occhi fissi sul monitor del mio Fujitsu Siemens guardando come Bugs sbeffeggiava i suoi nemici, forse avrei fatto meglio ad uscire un po’.

Mia mamma cominciava a preoccuparsi, anche se prendeva la situazione più sullo scherzoso, sapendo che in qualcunque momento avrei potuto spegnere e fare altro, anche io sapevo che l’avrei potuto fare e rimpiango di non averlo fatto più spesso. Era parecchio tempo che sfoltivo il web in cerca di episodi completi di Bugs Bunny, e andando avanti nel tempo, i video erano sempre di meno, li avevo visti praticamente tutti, comincia a disperarmi davanti al PC senza trovare nient altro che video visti e rivisti o episodi in Inglese (che all’epoca non comprendevo), quando, su Youtube, trovai un video riguardante non Bugs, bensì Taddeo. Non appena lessi il titolo, ovvero Fudd.wmv, non badai nemmeno all’anteprima del video nella piccola finestra di YT, ero troppo eccitato all’idea di poter guardare un altro video di Bugs. Quando lo aprii rimasi sconcertato.

Non c’era sigla, non c’era il logo Looney Toons, solo un’immagine di Taddeo. Questa era molto, molto distorta, come le vecchie televisioni con il cavo poco funzionante. Sotto a questa copertina distorta, c’era lui, Taddeo. Egli non era il solito Taddeo che ero abituato a vedere in TV: era disegnato male, sembrava lo avesse fatto un bambino, ed era colorato anche peggio. Ma non fu questo che mi colpì, perché la mia attenzione fu catturata solo dai suoi occhi; erano spalancati, bianchi, con le pupille costituite da due semplici pallini neri al centro; sangue scorreva da quegli occhi che guardavano nel vuoto con un’aria sconcertata, quasi come se avesse visto in quel preciso momento il sogno della sua vita rendersi irrealizzabile. Nel sottofondo c’era un rumore orribile, un misto fra una chitarra molto distorta e un urlo dal tono letteralmente uguale. Era orribile da ascoltare, tanto orribile quanto ipnotico. L’immagine era sempre più ondeggiante e incomprensibile.

All’improvviso cambiò, tranne per la distorsione di quest’ultima, considerato che il video non si fece più chiaro, anzi, Taddeo era sempre più sformato. Egli si trovava rivolto verso di me, mi guardava in faccia, gli occhi avevano cambiato leggermente aspetto, essendo adesso le pupille bianche e tutto il resto nero; il sangue c’era sempre, non era cambiato, era lì che gli scorreva come lacrime. La bocca era spalancata in urla di dolore che mi squarciavano i timpani, ma che comunque non rifiutai di ascoltare. Lanciava urla di circa due secondi, per riprendere ogni tanto fiato. Urla orribili, terrificanti, qualcosa che un bambino di dieci anni non può tollerare.

La scena cambiò di nuovo e tornò il mio Bugs, totalmente sfigurato e appariva quasi invertebrato con occhi spalancati e senza pupille, il corpo finiva giusto sulla pancia per poi finire nello scheletro semidistrutto. Le due zampe posteriori erano ai confini dello schermo, lasciate lì come dei futili pezzi di un puzzle che nessuno compone più.

La grafica continuava ad essere disturbata, cominciava ad essere un’agonia, il fiato mi mancò per poi tornare in un forte affanno.

La musica sembrava un delirio, non finiva mai, era inquietante ed era interrotta da urla, sempre più frequenti. Sempre più disperate.

Chi aveva ridotto così il mio Bugs?

Mi stupì vedere, qualche secondo dopo, che la lepre tornò a camminare. Sì, il video mostrò una scena probabilmente tratta da un cartone vero e proprio nella quale il mio eroe camminava, avanti e indietro, senza sosta, ma era molto, molto difficile riuscire a capire verso dove e perché, considerata la forte distorsione dell’immagine. Il sottofondo era composto da un unico suono. Non era un urlo come nelle altre scene, bensì un rumore, forte, sordo e straziante. Ero sul punto di chiudere quel video, non ce la facevo più, eppure una nuova scena mi fece cambiare idea. Vedevo due occhi, una bocca con uno strano, sadico sorriso, ma non vedevo alcuna faccia. Attorno a quelle tre parti non c’era un volto, bensì il nero, loscurità più totale. Quella “cosa” mi guardava sorridendo, ma non erano risate ciò che udiva. Un unico urlo, continuo, acuto e penetrante mi gelò il sangue. Più quella cosa mi guardava, più sentivo che avrei pianto da un momento all’altro, e così fu.

Chiusi la finestra.

La mia domanda, subito dopo aver chiuso il video, fu come avrei potuto superare tale trauma. Lo chiesi a quella “cosa” nell’incubo che feci la notte stessa: non mi rispose, non mi ha mai risposto, non mi risponde mai.
Mi piace questa nuova stanza, è tutta bianca, molto alta, ho un letto tutto per me e l’ho avuta gratis. Servizio in camera e vitto e alloggio gratuiti, non devo pagare niente! Le mura e il pavimento sono morbidi, potrei dormire anche a terra se mi andasse a genio, ma a lui questo non piace. Fudd non ama dormire a terra, Fudd non ama dormire.

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