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Il Clown triste

 
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Un giorno, quando avevo 6 anni, i miei genitori tornarono a casa con un grosso quadro splendidamente dipinto, che raffigurava un clown con lo sguardo triste e rassegnato.

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Fissai molto interessato quel quadro. Anche i miei genitori sembravano contenti dell’acquisto e considerandolo un soggetto originale e splendidamente realizzato, lo posizionarono nel muro vicino al mio letto e da lì le cose si fecero molto inquietanti. Già dalla prima notte, infatti, iniziò a manifestarsi un incubo molto ricorrente. A dire il vero non era un vero e proprio “incubo”, ma lo trovavo comunque molto pauroso, forse per il fatto che era particolarmente realistico. Anche adesso a distanza di più di 14 anni riesco a ricordarlo perfettamente.

Il sogno si svolgeva in camera mia e il protagonista era il quadro, il clown, che era lì esattamente come nella realtà, con l’aria triste e malinconica e il suo debole sguardo. All’improvviso cambiava espressione in un tremendo sorriso agghiacciante e in uno sguardo pieno di pazzia. A volte mi svegliavo di soprassalto, a volte invece l’incubo proseguiva in quella terribile impossibilità di muoversi e di urlare quando si è all’interno di un incubo.

Questi strani sogni si manifestavano regolarmente, diciamo 1 ogni 1-2 mesi, e ogni volta che si manifestava la “durata” del sogno aumentava. Più aumentava più sentivo che la presenza del clown si avvicinava a me e si allontanava dal quadro. Iniziai ad avere paura, anche se non ne parlai mai con i miei genitori per paura di essere preso per un fifone o addirittura per pazzo, dopotutto era un loro regalo e c’era anche la possibilità che si offendessero.

Tutto questo fino a una notte: era una notte tormentata, continuavo a girarmi e rigirarmi tentando invano di prendere il sonno. Quella notte mi sentii osservato dal quadro, sentivo il peso del suo debole sguardo sulle spalle come se fosse un peso enorme, inoltre a lunghi intervalli di tempo era possibile udire in lontananza una voce cupa e profonda: era la voce di un uomo. Tentai di farmi coraggio, tirandomi la coperta fin sopra la testa e tentando di indirizzare la mia mente verso pensieri più felici. All’improvviso però sentii un tonfo enorme e immediatamente dopo mi sentii toccare: erano due mani fredde, che tentavano di togliermi la coperta da sopra il corpo. Terrorizzato scappai a gambe levate verso camera dei miei genitori urlando come pazzo, che si alzarono subito sentendomi urlare, ma quello che fu strano è che, nonostante il tonfo davvero molto forte, loro dissero di non avere sentito niente e che sicuramente mi ero sognato tutto. Mi misi nel “lettone” insieme a loro e dopo dieci minuti, quando finalmente i battiti del mio cuore rallentarono, alzai la testa indirizzando lo sguardo verso camera mia: l’unica cosa che potevo vedere era il quadro di un clown che mi fissava con un diabolico sguardo.

Sono passati anni da quella vicenda, inutile dirvi che mi disfeci del quadro la mattina dopo. Gli incubi non si manifestarono più, ma ancora oggi, dopo molti anni, nel silenzio della notte o quando sono da solo, riesco a vedere con la coda dell’occhio il quadro di un clown triste appeso alla parete.

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