Home » Il santo patrono dei bei cadaveri

Il santo patrono dei bei cadaveri

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

Entra pure amico mio, mettiti comodo.
Il mio nome? Puoi chiamarmi Jack. Questo posto è mio.

Gestisco questo bar da un centinaio di anni ormai. Ci sarà uno spettacolo più tardi, se sarai ancora qui in giro potresti guardarlo, che ne dici?

Oh. Hai tempo per un drink? Perfetto allora. C’è qualcosa che non va? Quella parte dei cento anni forse? Beh, amico mio, sono più vecchio di quel che sembri. Sono un demone.

Posso dedurre dalla tua espressione che non sei incappato in uno di noi prima d’ora, ma noi esistiamo, e ti garantisco che entro la fine della conversazione ne sarai convinto anche tu. Puoi stare tranquillo, comunque, non voglio farti del male, non fa bene agli affari.

E io ci tengo ai miei affari.

Su quel palco vedrai alcuni tra gli artisti più talentuosi in circolazione. Mi considero uno scopritore di talenti senza eguali.

Sono specializzato in contratti per fama e fortuna. Posso donare al fortunato individuo dieci anni da vivere immersi nei propri sogni, ma poi tocca a loro pagare. In cambio lavorano per me per il resto dell’eternità. Nessuno ci pensa mai due volte.
C’è una fregatura comunque. Questo patto funziona solo quando la mia controparte nel contratto ha diciassette anni.

Non so il perché, non le faccio io le regole.

Qualche esempio? Probabilmente ne conosci qualcuno. Il primo ragazzo che ho fatto firmare era davvero speciale. Creò un nuovo genere tutto da solo. Si chiamava Robert, un vero demone alla chitarra, perdona il gioco di parole. Sembrava comunque che tutti conoscessero il nostro patto.

Si, la famosa storia del crocevia. Peccato che Robert non fosse pronto a tener fede alla sua parte di contratto quando tornai da lui, così dovetti dare una mano al destino, per così dire.
L’avvelenamento da stricnina può essere davvero doloroso, o così ho sentito dire.

Vedi, questo è il fatto: loro sono felici dello scambio finché sono diciassettenni, ma quando raggiungono i ventisette anni, invece, quella cosa li consuma, non riescono a pensare ad altro. Alcuni sfruttano quell’ultimo periodo per scrivere quanto più possibile, altri tentano di distrarsi in ogni modo per non pensarci: droghe, alcolici, donne. Le cose belle della vita, insomma.

Ti riempo il bicchiere?

Questo ragazzo, Kurt, mi stupì. Riuscì ad evocarmi contro la mia volontà. Mi tirò proprio dentro la sua maledetta stanza. Appena mi presentai da quello sciocco dai capelli arruffati per portarlo qui, tirò fuori un fucile dicendo che il patto era rotto.

Si fece esplodere le cervella proprio di fronte a me. Che stupido. I patti sono dei legami, ucciderti non fa altro che portarti qui più rapidamente, sono pur sempre un demone.

Un altro che dovrei nominare è Jimi. È uno di quelli rari. Il ragazzo era talmente fatto quando arrivò qui che ci volle una settimana per convincerlo della sua morte. L’unica cosa che gli importava era avere una chitarra con cui suonare. Ora si esibisce qui ogni venerdì sera.

Io ho lavorato sodo per loro e loro ora lavorano sodo per me.

Sono orgoglioso di questo bar, ho i migliori spettacoli del mondo da mettere in scena e li mostro a chiunque sappia come arrivare in questo posto.

Tu non ricordi come ci sei arrivato, vero? Ne parleremo con calma, tranquillo. Qualcosa mi dice che hai molto più tempo libero di quel che credi.

Gradisci un altro drink?Dark-bar

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.