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Knock Knock

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

L’orologio digitale segnava le 3:15 di mattina. Ero sveglia, immobile nel mio letto. Non c’era niente che mi faceva più schifo di una lunga, triste e silenziosa notte. Sospirai, ricordando che le notti prima di questa avevano tutte una monotonia in comune. Tirai su la coperta, nel tentativo di coprire i piedi dal freddo pungente che la notte portò con sé. Tutto era come sempre, finché non sentii bussare alla mia porta.

“Knock Knock”. A quel punto ho cominciato ad arrabbiarmi con gli scherzi che faceva Johnny. Mi alzai dal letto e camminai verso la camera di Johnny a denti stretti. Sembrava una cosa cattiva, ma per carità, erano le 3:00 di mattina passate e stavo cercando di prendere un po’ di sonno. Mi avvicinai alla porta e la aprii con un leggero cigolio proveniente dalle cerniere. Ho dato un occhiata dalla fessura, solo per scoprire, con mia grande sorpresa, che Johnny stava ancora dormendo.

“Non può essere”, pensai, “Se non è lui allora chi può aver bussato alla mia porta?” Impaurita, tornai indietro nella mia stanza e mi misi nel letto. Pensai ancora un po’ alla faccenda, ma la stanchezza prevalse. Quando cominciai a prendere sonno sentii di nuovo quel rumore: “Knock Knock”. A quel punto cominciai a sudare freddo e a pensare: “Cosa spaventa Johnny? Mostri?”. Non poteva essere, i mostri non esistono. “Knock Knock. Questa volta fu più intenso dell’altro rumore.  Il bussare diveniva sempre più intenso, sempre di più. Mi racchiusi come una palla e chiusi gli occhi, sperando che questo rumore cessasse.

“Knock Knock”.  Ero al punto di piangere, pregando qualsiasi cosa fosse di smettere di bussare. I rumori diventavano sempre più consistenti, come un battito cardiaco, come il MIO battito cardiaco.  Il bussare si fermò quando realizzai. Il mio cuore quasi si fermò dalla paura. “I mostri non esistono”, continuavo a ripeterlo nella mia mente. Cercai di calmarmi, ma il mio corpo non voleva ascoltarmi. Dopo cinque minuti silenziosi, mi diressi lentamente verso la porta.

Forzai i miei occhi di aprirsi, solo per essere accolti da un sorriso demoniaco con i denti seghettati e con gli occhi iniettati di sangue. Il mio cuore si fermò perché in quel momento realizzai che i colpi sulla porta che tanto mi perseguitavano non venivano dall’esterno ma bensì dall’interno della mia stessa camera.


Questa creepypasta è stata tradotta da me, potete trovare il testo originale QUI

 

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