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L’inferno

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

Sei in una foresta, non ricordi come ci sei finito, speri sia tutto nella tua testa, ma la realtà è così nitida che sarebbe impossibile vederla in un sogno.

C’è solo una fioca luce proveniente in lontananza. Raggiungi la luce, ma non riesci a capire dov’è  la fonte. Alla fine ti allontani, cercando una fine a questa foresta.

Da solo.

Nella completa oscurità.

Non ci sono rumori, se non il tuo camminare sulle foglie secche, ormai abbandonate dalla loro casa.

Morte.

Fino a quando non senti un piccolo brusio, proveniente dalla luce alle tue spalle, esso dura pochissimi secondi.

Immediatamente la luce si spegne e il buio si fa più intenso, sempre di più fino a quando i tuoi occhi si abituano e riescono a individuare piccoli dettagli del luogo in cui ti trovi.

Forse è solo immaginazione quella che vedi, ma non ti fermi, continui a origliare il rumore di quelle foglie, il tuo respiro, senti il tuo cuore che batte.

Sempre di più.

Finché tutto si ferma.

Non c’è più nessun rumore, niente.

Anche la tua vista finisce per scomparire, non vedi e non senti più nulla.

Così, dopo esserti fermato, ricominci a camminare con le braccia avanti per evitare qualche ostacolo.

Dopo minuti e minuti di camminata i sensi si rifanno vivi, l’udito torna perfettamente e riesci di nuovo a sentire il tuo respiro,

il tuo cuore,

le foglie.

La vista è poca, ma c’è.

Ti domandi cosa ci fai qui, ancora una volta, senza trovare una riposta.

Poi ti domandi per quanto rimarrai qua, per quanto sarai destinato a camminare.

Forse per mesi, per anni.

Forse per decenni, per secoli.

Forse finché non morirai, se morirai, se avrai l’opportunità di morire, se avrai l’opportunità di scappare.

Ma non sempre scappare è la soluzione.

Benvenuto all’inferno.

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