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Nell’isola deserta

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

Giaceva in preda ad uno svenimento, per i troppi colpi presi in testa. Sognava di essere nella sua dolce dimora, con Carlo che la chiamava. “Sara, Sara, dove sei?”  Schiuse le palpebre e diede una fugace vista ai dintorni, non era la sua casa. Tanto meno l’aereo dove era tranquillamente intenta a chiacchierare qualche minuto prima.

La vista di Carlo le fece raggelare il sangue: correva verso di lei, una gamba pendeva, e una parte del viso era lacerata. Iniziò a piangere, le sue lacrime erano un sollievo, come se qualcuno le avesse buttato dell’acqua gelida in faccia. Poi si rese conto: il suo volto era stato completamente marchiato dal fuoco.

Carlo l’abbracciò, e sentiva il suo sangue scorrere sulle gambe. Rimasero così per un lasso di tempo che sembrò infinito, poteva essere il loro ultimo abbraccio.

Si stava facendo sera, e si addormentarono speranzosi di una nuova giornata.

“Ti ho preparato la colazione, amore!” Suo marito era seduto davanti a lei con un piatto di carne un po’ bruciato, ma pur sempre del cibo. Mangiò, leccando l’ultima goccia di sangue. “Hai mangiato, tu, vero?” “Oh, cara, per ora non mi serve niente. Vado a cercare altro cibo, non muoverti.” Lei non si mosse. Arrivò sera e s’addormentò.

La mattina Carlo era lì ad aspettarla, con il suo solito piatto di carne. E così accadde per altri cinque giorni, e quando Carlo andò a cercare altro cibo, non tornò più. Mai più.

Sara iniziò a perlustrare l’isola e quando trovò il suo amato morto, avrebbe preferito non averlo fatto. Egli era lì, disteso al suolo, le ultime risorse di sangue sgorgavano dai due tagli sui polsi. Un biglietto, scritto con il sangue, galleggiava nella pozza cremisi. Esso diceva:

“Ti ho preparato la colazione, amore.”

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