Prima di leggere la mia storia ti chiedo di accendere la tua tv e mettere un canale vuoto, in modo che rimanga in modalità statico. Lo dico per te, è meglio. Ora a te la lettura…
“E’ notte, sono entrato per sbaglio in uno strano posto che non conosco… Ho freddo, ho paura, e ho come una strana sensazione… Come se qualcuno mi osservasse tramite qualcosa, purtroppo, non capisco cosa…
E’ buio qui dentro, la luce della luna piena stanotte illumina solo i contorni delle finestre rotte, sembra essere un luogo abbandonato ma non capisco bene cosa sia. Forse una scuola? Forse un’ospedale? O forse un manicomio? Non lo so, so solo che voglio andarmene di qua, al più presto. Nella stanza in cui sono entrato c’è un televisore in modalità statico, c’è un telecomando davanti a me, proviamo a cambiare canale, vediamo che succede…”
“Vorrei non averlo mai fatto”
“L’immagine è… E’… Sono io… La visuale è ripresa alle mie spalle, la telecamera è proprio dietro di me… Ho paura di voltarmi, sto cominciando a tremare, iniziano a cadermi lacrime ghiacciate e sudare freddo, ma non voglio voltarmi…”
“Oddio, che cosa ho fatto? Perché mi sono girato?!!”
“L’ho visto”
“Lui ha visto me”
“Non ci sono più, la mia storia finisce qui” Nessuno sa niente di me, nessuno si ricorda, io soffro per l’errore di qualcun’altro…
Ora, chiunque veda che stai con il televisore in quella maniera ti dirà di cambiare canale, ma io ti dico di non farlo, il mio, è solo un consiglio… Ma sai, dicono che quelli di cui bisogna aver paura sono i vivi, non i morti.
Scegli tu a chi dare ascolto. In ogni caso, anche adesso, non voltarti