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Robofilia

La macabra inquisizione feticista del Vaticano, dopo secoli di crimini pedofili e genocidi,ha cambiato tattica per lavarsi le mani delle sue sanguinose orge e ha dato l'incarico alla cibernetica online di costruire strategicamente fantastici manchuriani e cyborg di una bellezza straordinaria per tutti i gusti erotici dell' umanità, senza limiti di fantasia...

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Quel Sogno.

Era una torrida giornata d'estate, dove il sole era capace di farti star male e si potevano notare le particelle di polvere sbucare dal nulla grazie alla luce, passai il pomeriggio giocando al mio nintendo 3DS, e munito del mio ventilatore passai il pomeriggio a divertirmi con una sessione al mio gioco preferito. Arrivata a sera venni richiamato da mia madre dicendomi di non passare molto tempo con i videogiochi e dicendomi che la cena era pronta ,mi convisse subito, feci un balzo dal letto e andai subito in cucina...

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Ossessione della disciplina

ro poco più che bambino quando lessi le prime creepypasta e mi iniziai ad avvicinare al mondo dell’horror. Mi ricordo che gironzolavo tra siti web che raccontavano storie simili ogni sera da adolescente, c’erano storie di qualsiasi tipo: da fenomeni paranormali a persone che sparivano. Ormai ne ero appassionato. Non sarei riuscito a rimanere un giorno intero senza leggere una creepypasta. Era una cosa normale per me, e ne parlavo sempre con i miei amici. Nessuno si rese conto però del mio mutamento di vedere le cose, specialmente nel contesto di cui si parla...

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Fakebook

Tom si maledisse per l'ennesima volta; aveva dimenticato di mettere in silenzioso il cellulare e ora l'avviso di una serie di messaggi su WhatsApp gli stava facendo perdere le staffe. E chi poteva essere se non quei pazzi dei suoi compagni di band?

Erano le sette meno cinque, decisamente troppo presto. Del resto il pullman sarebbe passato alle otto meno dieci, quindi lui voleva sfruttare tutto il tempo che aveva a disposizione per crogiolarsi nel caldo accogliente delle coperte.

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Lacrimae

L’uomo s’affrettò lungo la sterrata che dal paese lo portava alla sua casa in aperta campagna. S’era attardato a una taverna a bere e speculare con alcuni amici sul vecchio Mathias e adesso le ombre sul terreno s’erano allungate tremendamente. Finché era stato in compagnia, seduto nel locale riscaldato da un grosso camino, aveva riso assieme agli altri dei rumori e delle voci che provenivano dalla casa. Il vecchio viveva solo, un uomo d’età indecifrabile, sempre impeccabilmente vestito. Si diceva fosse stato un professore, anni prima, ma adesso era divenuto una sorta di recluso che non usciva quasi mai da quel suo rifugio nascosto dal bosco. Eppure talvolta, passando vicino a quell’antica costruzione, qualcuno aveva udito piangere. Un lamento sommesso, quasi sussurrato, seguito da altri suoni. Nessuno aveva mai dato una precisa descrizione di ciò che aveva sentito, neanche l’uomo che ora si vedeva costretto a passare davanti a quella casa con la notte che l’inseguiva senza tregua...

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Quel che vedono i gatti

Quando entrai in casa, vidi Rigo aspettarmi in corridoio. Riconosceva sempre i miei passi sul pianerottolo, sapeva perfino distinguere se a suonare al citofono fosse qualcuno che frequentava spesso casa o un perfetto sconosciuto. I gatti hanno percezioni che vanno al di là della comprensione umana. Vivono in un loro mondo, che non è il nostro. Ci illudiamo che facciano parte della nostra vita, mentre siamo noi ad appartenere a loro. E a ciò che sanno...

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Il dottore

Stanza bianca: un classico.

Sarebbe completamente bianca se non mi avessero concesso l’uso dei pennarelli.

La parete intorno alla porta della stanza è piena di segni. Per l’esattezza duemila novecento ottantotto segni rossi. Uso solo quel colore. Oramai me ne avranno dati una decina. Le infermiere continuano a cercare di convincermi ad usare altri colori, ma non voglio, voglio solo quel colore, posso usare SOLO quel colore...

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