Premetto che la testimonianza non è mia ma dell'utente Greirat del forum di GamesVillage, adesso eliminata dall'utente stesso o dai moderatori del sito. Io mi limito a riportarla a puro scopo divulgativo...
Ten
Ero un bravo ragazzino, strano e silenzioso. Ero quello che non parlava molto, quello che poteva passare inosservato in mezzo ad una folla. Ero una creatura pura. Ma poi provai il dolore e iniziò a cantare per me.
Finchè voci umane non ci sveglieranno
Quando Edith aprì gli occhi si accorse di trovarsi in una stanza in cui non era mai stata.
Debolmente illuminato da un piccolo candelabro, l'ambiente appariva privo di mobili e suppellettili, stretto e lungo, quasi un corridoio, abilmente adornato da figure maestose ed iscrizioni su tutte le pareti, freddo, umido: sentiva già di odiare quel posto. Sentiva sotto il suo corpo il freddo pavimento di marmo, nella sua mente il marmo doveva essere bianco e candido, oppure rosato o rosso come nei grandi palazzi rinascimentali mentre questo era scuro, orribile, una tonalità di marrone molto scuro, quasi nero, che contrastava aspramente con le ricche e sublimi lavorazioni delle pareti, colorate di oro e porpora, dove i grandi occhi delle sconosciute figure dipinte sembravano osservarlo da vicino...
La Condanna dell’Innocente
Il piccolo Hoggar rideva giocondo,
Senza badare al suo aspetto immondo,
Gli altri bambini lo prendevano in giro,
Sperando esalasse l’ultimo respiro.
Il gioco della Strega
Il gioco inizia alle 24:00, arrivati a quell'ora recatevi vicino a uno specchio con una candela in mano. Assicuratevi che tutte le luci della casa siano spente. A quel punto chiudete gli occhi e pensate ad una bambina di 10 anni che gioca felice con la palla e ripetete per 3 volte la parola "Strega"...
Sei quasi arrivato
Mi sveglio sdraiato su un tavola di legno e provo ad alzarmi. Non ricordo niente. Niente di niente. Tutto dondola e non riesco a tenere l'equilibrio. Un tizio mi aiuta ad alzarmi. È sulla sessantina, robusto, grasso e rozzo. Inoltre puzza di morte. Mi solleva: "Ci siamo fatti un sonnellino, eh?" Dice ridendo chiassosamente...
Non avventuratevi mai nel Deep Web
Sono ancora qui, seduto sul mio letto.
Sto solo aspettando la mia fine. So che arriverà presto, ne sono certo.
Se solo ripenso a quello che ho fatto… dio mio…
La mia dannata curiosità mi ha spinto troppo oltre, avrei dovuto fermarmi quando potevo ancora farlo…
La Chat
Silvia era stata per lei, una semplice compagna di classe. Non avevano mai parlato molto, non abbastanza per potersi considerare amiche in ogni caso. Lara L’aveva comunque aggiunta ai contatti dei social network a cui era iscritta quando lei le aveva inviato la richiesta di amicizia, ma non si erano mai scritte. Non che le fosse antipatica, ma Lara era fatta così, non le piaceva socializzare con quelle che riteneva “persone superficiali” come si era fatta la chiara idea che Silvia fosse. Silvia amava le feste, bere, fumare, ascoltare musica al parco con la sua cricca di amici...
Venti Fotografie
Una ragazzina stava tornando da scuola quando vide un mucchio di foto Polaroid all'angolo della strada. In tutto ce n’erano venti, tenute insieme da una banda elastica. La ragazzina le raccolse e cominciò a sfogliarle mentre camminava...
Prigionia
Entro nella mensa, un altro giorno come gli altri. La mia uniforme si confonde con quella degli altri, indistinguibili se non per il colore della pelle o il taglio di capelli. Prendo un po’ di pollo e mi siedo, di fronte al mio amico. Siamo disposti in tavoli lunghi, tutti con cibi poco differenziati: pollo, insalata e qualche strana zuppa. Non parlo molto, né durante il pranzo né nelle altre ore del giorno...