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Quel Sogno.

 
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Era una torrida giornata d’estate, dove il sole era capace di farti star male e si potevano notare le particelle di polvere sbucare dal nulla grazie alla luce, passai il pomeriggio giocando al mio nintendo 3DS, e munito del mio ventilatore passai il pomeriggio a divertirmi con una sessione al mio gioco preferito. Arrivata a sera venni richiamato da mia madre dicendomi di non passare molto tempo con i videogiochi e dicendomi che la cena era pronta ,mi convisse subito, feci un balzo dal letto e andai subito in cucina. finita la cena tornai in camera mia per andare a dormire, ma nonostante il mio sforzo non riuscì a chiudere occhio, gli scricchiolii del legno non passavano inosservati ma finalmente, uno sbadiglio,  appoggiai la testa al cuscino e dopo un pò riuscì ad addormentarmi, feci un sogno molto strano nel quale la mia casa era riportata in un epoca abbastanza lontana, c’era una bambina che giocava in giardino, poi mi svegliai, incuriosito da quel sogno decisi di chiedere della casa a mia madre, che rispose che fù costruita nel diciannovesimo secolo, da un’uomo e una donna, con una sola figlia, un’altra giornata passò e andato a dormire, il sogno precedente proseguì, la bambina questa volta era preoccupata e tra le frasche potevo notare un’uomo molto alto, probabilmente il padre che gli intimava di andare da lui, poi di nuovo mi svegliai… non potevo immaginare che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno di tranquillità, ancora una giornata passo e gli ennesimi scricchioli mi avevano fatto letteralmente impazzire e lo stesso sogno si era trasformato in un incubo, questa volta la bambina mi diceva di seguirla, e così feci, solo che quello che durante il percorso mi venne detto mi scioccò letteralmente, la bimba era stata uccisa e sepolta sotto l’albero di casa mia, poi arrivato all’albero, piazzò delle pietre, per indicarmi la posizione, poi, tutto d’un tratto mi svegliai, mi affacciai e vidi le stesse pietre lasciate dalla bambina nel sogno, raccontai tutto a mia madre ma nell’attimo stesso in cui finì di raccontare, tutto cominciò a muoversi, scappammo via e per un pò dormimmo da mia nonna. Mia zia un giorno ci disse che proprio al piano superiore di casa sua c’era una casa inutilizzata, che tuttora abitiamo…. io so di non essere pazzo e racconto questa storia perchè so che in questo esatto momento nella mia stanza non sono solo.

 

La gente continua e continuerà a rimmanere nell’ignoranza, chiusa in se stessa, credono che io sia strano, ma io ho il cuore di un bambino, proprio in una boccietta,

 

 

 

TRATTO DA UNA STORIA VERA

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