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La finestra appannata

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

 

Pozzuoli, 1985

Luca disse alla portinaia:- Ma allora siete sicura che il testamento non lo avete trovato da nessuna parte?

La portinaia rispose:- Signor Luca, io e mio marito abbiamo cercato per tutta la casa. Lo sapete, sarà stata quella lì che lo ha distrutto per prendersi tutto lei.

Prima di morire, per un improvviso infarto, il signor Lino aveva promesso a Luca e Anna di lasciare la sua casa di Pozzuoli in eredità alla loro associazione. Da quando era andato in pensione, era diventato un agguerrito ambientalista e aveva partecipato alle manifestazioni, ai corte, ai volantinaggi e a tutte le altre attività. Gli sarebbe piaciuto, quindi, lasciare in eredità all’associazione la sua casa, che avrebbe potuto diventarne la sede stabile.

Aveva anche detto ai ragazzi di aver scritto un testamento proprio per lasciare la casa a loro.

Ma, dopo la sua morte, in casa non si era trovato nessun testamento.

Il signor Lino non aveva parenti. L’unica ad avere ancora  le chiavi della sua casa era la donna di servizio, che era stata assunta dalla moglie del signor Lino quando era ancora viva e che lui non si era mai sentito di licenziare.

Questa donna era completamente soggetta alla volontà del marito, un pregiudicato buono a nulla che spendeva tutti i soldi nel gioco d’azzardo. Perciò, Luca, Anna e la portinaia pensavano che la coppia avesse fatto sparire il testamento per infilarsi in casa e non pagare più l’affitto, e poi vendere tutto il suo contenuto.

Anna disse:- Andiamo a cercare un’altra volta, può darsi che in qualche punto non abbiamo visto.

Anche se erano solo le due del pomeriggio, una volta entrati dovettero accendere la luce. Fuori il cielo era cupo, l’aria era fredda e pioveva a dirotto. I vetri delle finestre si erano appannati e non entrava quasi nessuna luce da fuori.

I ragazzi cercarono per quasi due ore, guardando anche nel serbatoio dello sciacquone e cercando buchi nel muro o mattonelle staccate, ma non trovarono nulla.

Stavano per decidere di andarsene, quandi Anna disse :- Ma sei come i bambini! Invece di pensare a cercare ti metti a fare i disegni sul vetro!

Luca rispose:- Ma quali disegni?

Anna gli indicò la finestra del soggiorno:- Perché, quella freccia non l’hai disegnata tu?

Luca guardò la finestra. Si vedeva perfettamente una freccia che puntava verso l’alto. Ricordò di aver guardato quella finestra appena erano entrati. In quel momento non c’era nessuna freccia. Se non era stato lui e non era stata Anna, chi poteva essere stato? Allora disse:- Aiutami a salire e a smontare il cassone della persiana.

Anna disse :- Perché?

Luca rispose:- Non lo so, ho un presentimento.

Per fortuna sapevano dove il vecchio teneva la cassetta degli attrezzi. Trovarono un cacciavite con cui aprirono il cassone. In un tubo di cartone, infilato di lato alla persiana, trovarono il testamenti del vecchio con la sua firma ben visibile.

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