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Ossessione della disciplina

 
La maggior parte delle storie, tranne quelle nella categoria "Scritte da me" o "Scritte da voi" sono prese dal sito Creepypasta Italia Wiki

Ero poco più che bambino quando lessi le prime creepypasta e mi iniziai ad avvicinare al mondo dell’horror. Mi ricordo che gironzolavo tra siti web che raccontavano storie simili ogni sera da adolescente, c’erano storie di qualsiasi tipo: da fenomeni paranormali a persone che sparivano. Ormai ne ero appassionato. Non sarei riuscito a rimanere un giorno intero senza leggere una creepypasta. Era una cosa normale per me, e ne parlavo sempre con i miei amici. Nessuno si rese conto però del mio mutamento di vedere le cose, specialmente nel contesto di cui si parla.
La mia passione diventò una vera e propria ossessione nel dover vivere situazioni paranormali ed inquietanti. Il mio cervello, debole quanto fosse, fu letteralmente invaso dalla tecnica della creepypasta. Il mio obiettivo era quello di poter vivere in prima persona l’inquietudine ed il terrore. Anche vederlo da due passi non mi dispiaceva, anzi. Iniziai compiendo torti ai miei amici e volendo solo il loro male. Ridevo di gioia dentro ogni qualvolta loro dovessero fallire. Rassicurato dal fatto che fosse solo un periodo adolescenziale, continuai a derubare i miei amici con la speranza che un giorno avrei smesso. I giorni diventarono settimane, le settimane mesi, i mesi anni. Nel frattempo i ragazzi erano tutti già sistemati, tranne me, che ero un folle pieno di complessi contorti.

Dovevo farli fuori, era l’unico modo. Ma come? Di pagare poi con la giustizia non ne avevo voglia. Dovevo escogitare un piano, per non lasciare prove. A 21 anni eseguii il primo omicidio. Un vecchio amico d’infanzia. Avvelenato in casa mia. Portato nella campagna di famiglia e bruciato assieme a vecchi pezzi di legno e plastica. Nessuno ha mai potuto sospettare di me. La famiglia, non ritrovando il corpo, prese in considerazione l’idea che il figlio potesse essersi allontanato volontariamente. Qualche tempo dopo toccò a Lodeo, stessa sorte. Stessa fine. Perché avrei dovuto cambiare modo di uccidere? Se questo mi avrebbe allontanato la polizia! Mi sentivo soddisfatto adesso, ma non bastava. La creepypasta doveva essere la nuova legge. Ogni persona nel mondo avrebbe dovuto vivere il terrore. Così mi rinchiusi in camera, cominciai a studiare ogni giorno per trovare la tecnica di esecuzione meno rischiosa per me e a crearmi un faccia, una figura, un’immagine non giudicabile dall’invenzione della gente. Pensai a crearmi un nome, tramai su come poter diventare una figura malvagia e temibile.

Adesso sono cambiato. Adesso non ho più 20 anni, ne ho il doppio. Assumo farmaci da una vita ormai. Ammazzo da una vita. Ora prima uccido, poi guardo in faccia la mia vittima. Non posso dire dove vivo, ma mi piace guardare programmi di attualità che parlano di persone scomparse e dopo entrare in garage, guardare le loro teste buttate per terra in ogni angolo e riconoscerle. È l’unico modo per fare in modo che io conti qualcosa nel mondo in cui vivo.
Tutto per delle stupide creepypasta.

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